Martedì 22 settembre in Senato è stata depositata una nuova interrogazione a risposta scritta che riguarda l'Ispra e i suoi adempimenti sul tema caccia. A presentarla è stato il Senatore Vincenzo D'anna, del gruppo GaL (Grandi Autonomie Libere), che già aveva firmato quella di qualche mese fa sui fondi pubblici alle associazioni animal-ambientaliste. L'interrogazione, considerato l'impegno del governo sul taglio degli enti inutili, cerca di portare in evidenza l'improduttività dell'Ispra al fine di liberare quelle risorse che potrebbero essere utili a garantire servizi primari.
Nell'interrogazione il Senatore chiede :
- se il Ministro sia a conoscenza della situazione di stallo in cui versano le regioni e gli aspiranti candidati alla gestione degli impianti di cattura;
- come intenda intervenire per quanto di competenza, in relazione alle mancanze di ISPRA per risolvere il problema legato ai ritardi e alle inefficienze dell'ente stesso a svolgere i compiti e le funzioni che le competono , nonchè quelle legate alle problematiche che vivono le Regioni per la stesura dei calendari venatori, o ancora il ritardo dei dati che certifichino la piccola quantità per dare modo di autorizzare legittimamente il regime di deroga.
- se non ritenga opportuno disporre le necessarie riforme del Ministero dell'Ambiente in ordine alla condivisibile richiesta dei cittadini di ridurre le spese pubblica e gli enti poco virtuosi ed inefficaci, e valutare di ripotenziare gli uffici del Ministero , il suo personale e i suoi organismi tecnici, al fine di evitare che un ente di ricerca come ISPRA (estremamente costoso) si trovi a svolgere compiti burocratici di agenzia non compatibili con la sua "mission" propria che è, comunque, la ricerca;
- se non ritenga di dover interpretare meglio e in maniera più efficace la vigilanza di ISPRA, tenendo conto anche dei dati di customer satisfaction che interessano ISPRA nel momento in cui si interfaccia con i cittadini , le associazioni , gli enti locali nei suoi compiti di agenzia e di supporto alle Amministrazioni. In ordine a quest'ultimo compito , in particolare, si ribadisce come le Amministrazioni locali soffrano di grandi difficoltà nel superare , argomentando , i pareri di ISPRA, dal momento che le Amministrazioni utilizzano spesso testi scientifici nazionali ed esteri che sono più recenti delle linee guida ISPRA , ancorate spesso a dati scientifici vecchi e superati ;
- se non intenda valutare eventuali responsabilità e pregiudizi che negli anni siano derivati dalle scelte dell'Istituto.
Barbara Mazzali, consulente del Gruppo GAL e portavoce del Sindacato Venatorio nonché segretaria del comitato dell'Orgoglio Venatorio, ha commentato a margine: " finalmente è giunta l'ora di sapere esattamente a fronte degli importi erogati, quali servizi questo Ente offre, in che tempi, e come questi servizi vengono più o meno assolti. Ho avuto modo di leggere alcuni pareri recentemente di ISPRA sulla materia venatoria e la mia sensazione è stata quella di un "copia e incolla" che da alcuni anni è in uso e nello stile di alcuni funzionari, per non parlare poi, della fondatezza tecnico scientifica di questi pareri. E' assurdo che da oltre 12 anni ISPRA non abbia fatto ad esempio,esami per operatori degli impianti di cattura,venendo a meno ad un proprio preciso dovere". |