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News CacciaMolise modifiche al calendario, protestano Wwf e Legambiente martedì 23 settembre 2014 | | “La Regione Molise non recepisce il parere vincolante dell’Ispra e stravolge il calendario venatorio, decretando la morte di decine di migliaia di esemplari giovani ancora non autonomi”. Così Wwf e Legambiente Molise protestano per la delibera 447 del 20 settembre scorso, che ha modificato il calendario venatorio.
“Dopo le prime tre giornate in pre-apertura concesse dalla Regione", dicono gli ambientalisti, "è arrivata puntuale una nuova Delibera, la 447 che consente la caccia in pre-apertura ad altre undici specie, ovvero fagiano, quaglia, tortora, allodola, gazza, cornacchia grigia, ghiandaia, merlo, colombaccio, volpe, lepre comune. Questa Delibera -proseguono - già anticipata in via informale alle organizzazioni venatorie dal consigliere delegato, Cristiano Di Pietro va contro il parere vincolante dell’Ispra che aveva, invece, espresso il proprio diniego all’anticipo dell’attività venatoria e all’uso dei cani al seguito nel mese di Settembre”.
“Quasi a voler gestire la caccia come un fatto privato- sottolineato ancora dal WWF e da Legambiente – la Regione Molise aveva già abusato dei propri poteri: non pubblicando il calendario venatorio entro il termine stabilito con Legge del 15 Giugno; non approvando il nuovo Piano Faunistico Venatorio, strumento essenziale per la gestione e programmazione della caccia; non dando seguito al protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, la Regione Abruzzo, la Regione Lazio e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per la conservazione dell’orso bruno marsicano ratificato con Delibera 47 del 10/02/2014, con il quale si impegnava non solo a individuare corridoi ecologici al fine di ampliare la disponibilità di aree potenzialmente idonee per l’orso marsicano sui Monti del Matese, ma anche a regolamentare la caccia al cinghiale con la tecnica della girata e dell’uso del cane limiere nell’area contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo, nonché ad assoggettare a valutazione d’incidenza venatoria le ZPS e i SIC”.
“Insomma – secondo gli ambientalisti – tutto è stabilito in totale assenza delle norme, infatti, nelle delibere vi è la completa mancanza di motivazioni a giustificare il ritardo con cui si è decisa l’anticipazione dell’apertura della caccia. Inoltre, vi è il mancato rispetto dell’articolo 18, comma 2, della legge 157/92: tale norma prevede che in caso di anticipazione dell’apertura si effettui anche un’anticipazione della chiusura della caccia, in modo da mantenere invariato l’arco temporale in cui la specie è cacciabile. Peraltro, le anticipazioni previste dalle delibere non sono state sottoposte al parere esperto dell’ISPRA, così come previsto dalla legge 157/92".
Le due associazioni trasmetteranno la richiesta di una procedura di infrazione alla Comunità Europea, nei confronti della Regione Molise ritenendo la violazione degli articoli 1 e 2 della Legge 157 del 1992 che citano “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale. L’esercizio dell’attività venatoria è consentito purchè non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica”.
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