La Face, in collaborazione con la DG Ambiente della Commissione UE, martedì 23 settembre ha tenuto una conferenza a Bruxelles per celebrare il 35° anniversario della Direttiva Uccelli (e il decimo dall'accordo Birdlife - Face). La conferenza, dal titolo "Una nuova visione della direttiva sugli uccelli e il ruolo positivo della caccia", ha messo al centro il ruolo della caccia nella conservazione degli uccelli selvatici, degli habitat e della biodiversità. Nessuna contraddizione, anzi, è proprio la direttiva a riconoscere pienamente la legittimità della caccia come forma di uso sostenibile delle risorse, da cui trarre notevoli benefici sociali, culturali, economici e ambientali.
Presente anche il commissario europeo uscente Janez Potočnik, che non ha mancato di sottolineare il ruolo importante della caccia nella protezione degli uccelli selvatici “supportata – ha detto il Commissario - da accordi tra cacciatori e organizzazioni per la conservazione degli uccelli, come quello che stiamo celebrando oggi tra BirdLife e FACE. E 'incoraggiante - ha sottolineato il commissario - vedere nella comunità dei cacciatori un tale approccio attivo alla protezione degli uccelli e dare tale riconoscimento di alto profilo alla legislazione UE Nature".
C'è ancora molto da lavorare per il Commissario: a partire dal recupero delle zone umide, molte delle quali, anche se Zps, riversano in cattive condizioni. Le ultime relazioni sullo status delle popolazioni europee di uccelli dimostrano inoltre come diverse siano ancora in pericolo. Potočnik ritiene essenziale continuare con gli sforzi intrapresi per accrescere la collaborazione tra le organizzazioni venatorie e le Ong ambientaliste. “Dopo tutto – sottolinea - , condividono lo stesso obiettivo a lungo termine di ottenere popolazioni di uccelli sane”. Un esempio concreto c'è ed è l'accordo in 10 punti firmato tra BirdLife e Face nel 2004. “Questo dialogo deve essere rafforzato – dice Potočnik - , in particolare a livello degli Stati membri. E’ fondamentale che i leader delle organizzazioni nazionali o regionali della caccia e le associazioni per la protezione degli uccelli capiscano che è nel loro interesse lavorare insieme”.
Il Commissario ha fatto poi riferimento all'importanza del monitoraggio degli abbattimenti per assicurare una gestione sostenibile ritenendo che i cacciatori dovrebbero essere incoraggiati a svolgere un ruolo più attivo nel sostenere programmi di monitoraggio coordinati in Europa. Ma ha aggiunto anche che, in caso di ecosistemi fortemente deteriorati, può essere necessario limitare o addirittura fermare la caccia per un periodo di tempo, per consentire all'habitat di recuperare. Infine per Potočnik occorre combattere in maniera più decisa la caccia e la cattura illegali. Attività che “minano lo stato di diritto e compromettono anche le disposizioni della legislazione che consentono deroghe. E’ già difficile spiegare all’opinione pubblica perché sono ammesse alcune deroghe. Se, l’opinione pubblica vede che ci sono attività illegali che vanno avanti in parallelo – anche se sono svolte da una piccola minoranza – queste appannano ovunque l’immagine di cacciatori e mettono in discussione l’efficacia del nostro intero approccio alla conservazione della natura”. Il discorso di Potočnik si è chiuso con un plauso per la recente firma dell' accordo tra le otto organizzazioni di stakeholder per la Piattaforma sui grandi carnivori, un’iniziativa, ha ricordato, "lanciata sotto i miei auspici". Alla conferenza hanno partecipato ai principali funzionari della DG Ambiente della Commissione europea, parlamentari europei e rappresentanti di altre istituzioni e organizzazioni politiche e di conservazione e gli oratori di alto livello della Commissione, le ONG, la scienza, la politica nazionale e le associazioni venatorie, che hanno illustrato i diversi progetti avviati con successo nei diversi Paesi Ue.
Il presidente FACE, Gilbert de Turckheim, ha parlato dei limiti dell'applicazione della Direttiva Uccelli. "Le interpretazioni della direttiva - ha detto - devono essere eseguite con maggiore flessibilità, al fine di prevenire le controversie che non sono correlate allo stato di conservazione degli uccelli. La priorità per il futuro è la protezione degli habitat, ed è fondamentale avere una vasta rete di persone motivate a terra in realtà raggiungendo obiettivi di conservazione ". |