Per capire meglio cosa cambia nel concreto da quando lo status giuridico delle nutrie è stato equiparato a quello dei topi, la Federcaccia di Cremona ha tenuto un incontro in collaborazione con Regione Lombardia, alla presenza dell'Assessore Regionale Gianni Fava e del sottosegretario alle riforme costituzionali Luciano Pizzetti. L'incontro mirava a “fare maggiore chiarezza in questo momento in cui non si sa con precisione quali azioni sia possibile intraprendere o meno”.
A Cremona il problema nutrie è molto sentito. L'ex assessore all'agricoltura e attuale Commissario della Provincia Gianluca Pinotti, ha ricordato quanto fatto fino ad oggi precisando che la sospensione del piano provinciale di contenimento e controllo delle nutrie è una conseguenza della nuova normativa nazionale che ponendo la specie fuori dalla legge di riferimento finora utilizzata per contenerle ha tolto al piano il necessario fondamento giuridico. D'accordo quindi con l’assessore regionale Gianni Fava, secondo cui occorre che il Governo metta mano di nuovo alla legge, modificando quella norma che apparentemente avrebbe dovuto offrire maggiore libertà di azione ma che ha finito col rivelarsi un ostacolo. “Ha torto chi se la prende con la Regione – ha dichiarato Fava -. C'è una nuova legge dello Stato e un pronunciamento dell'avvocatura regionale chiarisce che non abbiamo più competenza in materia. Noi avevamo 420 mila euro pronti, a sostegno di una legge regionale che ora è inefficace. Per questo abbiamo scritto alle Province di Mantova e Cremona che ci avevano interpellato in proposito, confermando che i piani provinciali vanno bloccati perché al momento né noi né loro abbiamo voce in capitolo”.
Per il Governo è intervenuto il sottosegretario Luciano Pizzetti: “Stando alle norme della legge sulla caccia la strada dell'eradicazione diventava del tutto impercorribile, così l'unica possibilità era quella di togliere la nutria dalle specie protette e parificarla a quelle. È ciò che abbiamo fatto e adesso è possibile combatterle come si fa con le campagne di derattizzazione. I sindaci possono già emanare ordinanze in questo senso per motivi di salute o pubblica sicurezza. Se proprio vogliamo trovare un problema è quello dello smaltimento delle carcasse, da risolvere con le autorità sanitarie. Le polemiche proprio non hanno senso: basta vedere quante nutrie sono state abbattute con gabbia e fucile fino ad ora e quante ancora ce ne sono. Perché una cosa è certa – ha concluso - fino ad ora le nutrie hanno imperversato, con questa norma si possono eliminare”.
Il presidente regionale di Fidc Lombardia Mauro Cavallari ha spiegato quale può essere il ruolo del mondo venatorio. “Noi cacciatori, come siamo soliti fare, vogliamo metterci anche in questa occasione al servizio della società e dell’ambiente, perché i danni arrecati dalla nutria sono un problema di tutti. Vogliamo un ambiente sano e in equilibrio per tutte le specie selvatiche proprie del nostro territorio. Come cacciatori abbiamo già dato tanto in modo gratuito e su base volontaria e siamo disponibili a fare ancora la nostra parte, che è la parte dell’impegno civile al fianco di quelli che hanno a cuore il benessere di territorio, fauna e ambiente”. Ma l'ausilio dei cacciatori non è ben visto da Regione e Provincia, mentre per il rappresentante del Governo l'eventuale intervento non sarebbe sanzionabile. E' chiaro che sull'argomento ci sarà ancora molto da dire. Non resta che auspicare al più presto un regolamento attuativo che chiarisca le cose una volta per tutte.
(Fidc.it)