Dopo le critiche di Wwf e Legambiente per la delibera che ha autorizzato la caccia ad undici specie (fagiano, quaglia, tortora, allodola, gazza, cornacchia grigia, ghiandaia, merlo, colombaccio, volpe, lepre comune) in anticipo, il delegato regionale alla caccia in Molise, Cristiano Di Pietro, risponde alle accuse, sottolineando che tutto è stato fatto a norma di legge.
“Intanto è il caso di dire – evidenzia Di Pietro - che non è stato fatto nessun atto contro la legge. Non capisco quindi perché nel comunicato si parli di possibili ricorsi e richieste di procedure d’infrazione. Poi, rendiamoci conto: parliamo di tre giornate di apertura, appena. Quanto ai tempi, non c’è stata nessuna furbizia: abbiamo interpellato la struttura tecnica, atteso il suo parere, ed una volta recepito abbiamo adottato la delibera nella prima seduta utile”.
Ricordiamo che gli ambientalisti hanno annunciato di voler trasmettere alla Commissione europea la richiesta di una procedura di infrazione nei confronti della Regione Molise, che avrebbe violato la legge 157/92 nella parte in cui dice che “l’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica”.