Come annunciato il coordinamento delle associazioni venatorie piemontesi ha presentato un ricorso al Tar contro le limitazioni imposte sulle fauna alpina. Il divieto sulla pernice bianca e per la lepre variabile sull'arco alpino e la modifica dei piani di prelievo per fagiano di monte e coturnice, "non si basa su motivazioni sensate" spiega su Repubblica Bruno Morena di Federcaccia. La Giunta, secondo Federcaccia, "ha ignorato in maniera incomprensibile censimenti effettuati in conformità delle "Linee Guida" dettate dalla Regione stessa, sacrificando la caccia alpina alla tipica fauna sull'altare del puro compromesso politico, necessario a mantenere unita una maggioranza dove la componente ambientalista è tutt'altro che secondaria".
Anuu Migratoristi ha inoltre presentato un altro ricorso contro lo stop sull'uso dei richiami vivi. "Ho dovuto inserire il divieto di usare gli animali vivi per richiamare le prede nell'assestamento di bilancio - ha spiegato in merito l'assessore Ferrero - perché le associazioni hanno fatto ricorso contro la nostra delibera considerata uno strumento legislativo troppo blando".
In questi giorni l'assessore Ferrero ha annunciato la presentazione di una nuova legge entro metà ottobre: "servirà per fare chiarezza e per calare sulla realtà piemontese la normativa nazionale" ha detto. Un dato di fatto è che, a partire dalle limitazioni sulla fauna alpina, la nuova amministrazione regionale altro non ha fatto che accogliere in toto le richieste delle associazioni animaliste e ambientaliste. Non è un caso se quest'anno da parte loro non è stato presentato alcun ricorso al Tar. "Questa volta in Regione hanno fatto le cose per bene e non abbiamo trovato nessun appiglio legale per bloccare le doppiette" ha dichiarato a Repubblica l'anticaccia Piero Belletti (uno dei primi proponenti del referendum per abolire la caccia in regione).
Intanto, a contrasto di questa politica di restrizioni, che danneggia l'immagine dei cacciatori, sabato scorso, in occasione della vigilia dell'apertura, sul quotidiano La Stampa è uscito un trafiletto pubblicitario della Fidc Piemonte in cui si è ribadito il ruolo importante dei cacciatori per la gestione del territorio e per l'economia piemontese. "Il cacciatore - era scritto - rispetta tutto e tutti, ma non sempre viene rispettato, almeno in Italia perché all’ estero non è così, come capita in Europa dove le leggi sulla caccia sono moderne ed efficaci, l’opinione pubblica più preparata e meglio informata da giornali e tv, i cacciatori apprezzati e stimati. La caccia è passione, quella piemontese è anche storia, tradizioni, cultura; la caccia piemontese è pure...educazione e vuol essere rispettata!" si legge nell'annuncio.