Anna Guaraglia, 25 anni della provincia di Piacenza, ha un diploma di operatore chimico e si divide tra il lavoro all'interno della commissione Tecnica in un ATC della provincia di Piacenza dove di occupa di Gestione Caccia di selezione e quello in un allevamento di cani dachdbracke e kopov, insieme al fidanzato. Come lui, pratica la caccia al cinghiale in squadra e la selezione agli ungulati (capriolo e daino) e pensa che la caccia sia molto più di uno sport.
“Aiuta a sentirsi bene con sé stessi, a socializzare con gli altri e a stare in mezzo alla natura”. “Preferisco alzarmi alle quattro di mattina per andare a caccia piuttosto che tornare alla stessa ora dalla discoteca” sottolinea Anna, convinta che i cacciatori, come categoria, siano persone serie e rispettabili. “Hanno un porto d'armi e quindi fedina penale pulita, non sono affatto come se li immagina la gente comune”.
Alla caccia è arrivata per curiosità, seguendo le varie squadre di caccia al cinghiale delle sue valli. “Mi hanno fatto appassionare e accolto tra loro come una cacciatrice già esperta”. “La caccia – conclude Anna – non crea problemi all'ambiente, anzi, sono proprio i cacciatori a tenere vivi e puliti territori spesso abbandonati da tutti”.
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