La Giunta Comunale Villa Carcina, cittadina di 11 mila abitanti in provincia di Brescia, negli scorsi giorni ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale si chiede “al Presidente del consiglio, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e a tutti gli Enti preposti, la sospensione nel triennio 2014-2016 dell’operazione denominata Pettirosso avviata nell’anno 2005 nelle valli bresciane in particolare in val Trompia e valle Sabbia”.
“Questo – dice Federcaccia Brescia - il testo dell’OdG preceduto dalle motivazioni ormai note e condivisibili; tornano infatti nella nostra provincia gli uomini del NOA, il Nucleo Operativo Antibracconaggio con l’obbiettivo di contrastare la pratica del bracconaggio contro i pettirossi, in passato praticata con gli archetti. Parliamo di ‘passato’ a ragion veduta poiché gli stessi numeri diffusi dal Corpo Forestale parlano di una drastica riduzione di questo fenomeno e quindi riesce difficile comprendere l’invio di questo contingente numeroso ma anche costoso nella nostra provincia. Le stesse risorse potrebbero essere utilizzate per le stazioni e gli agenti del CFS bresciano che lavorano ogni giorno 365 giorni sul nostro territorio, ma evidentemente questo argomento, nonostante le tante interrogazioni parlamentari, non è condiviso dai vertici del Corpo Forestale. Altro tema delicato sono i volontari delle associazioni ambientaliste, alcune delle quali palesemente anticaccia come la LAC, cui è stato rilasciato dall’Amministrazione Provinciale il decreto per poter svolgere attività di vigilanza venatoria. Federcaccia Brescia sull’argomento ha già avviato tutte le azioni legali consentite per verificare eventuali irregolarità nel rilascio di questi decreti”.