Le associazioni provinciali Federcaccia e Libera Caccia dell'Aquila protestano per quanto deciso dalla provincia su indicazione dell’Ispra in merito al prelievo della coturnice, determinando in 10 unità il numero di coturnici da abbattere nell’intera provincia dell’Aquila (per altro solo nel distretto denominato "Le Quartore"). La Provincia ha stabilito che l’Atc aquilano deve provvedere all’assegnazione nominativa dei capi da abbattere e dalle consultazioni avute si è appreso che il numero massimo di cacciatori da indicare è di 10 su circa 170 aventi diritto.
Questa interpretazione restrittiva della provincia dell’Aquila per le associazioni venatorie è inconcepibile e assolutamente ingiustificata. "Tutti i cacciatori autorizzati - dicono - hanno pari diritti e devono avere pari possibilità, autorizzare solo 10 cacciatori vuoi dire ledere i diritti di tutti gli altri. Infatti non si capisce quale differenza ci sia se il prelievo di 10 coturnici viene effettuato solo da 10 cacciatori o da cinque, oppure da 20 oppure da 100, sempre 10 coturnici verranno prelevate. Inoltre estrarre a sorte i 10 cacciatori vuoi dire escludere, quasi sicuramente, qualcuno di coloro che si sono impegnati nei censimenti e nella buona gestione della specie privilegiando magari chi si è completamente disinteressato della gestione".
Negli anni scorsi, pur avendo le stesse densità ed autorizzando gli stessi abbattimenti (nell’Atc L’Aquila) non si è provveduto a limitare il numero dei cacciatori autorizzati, per quale motivo questo cambiamento di indirizzo da parte di Ispra e provincia dell’Aquila? Si chiedono Fidc e Anlc. "Come mai si è decisa questa modifica, se i prelievi sono stati inferiori a quanto autorizzato e prova ne è che nel distretto “le Quartore” la consistenza è rimasta immutata (13 abbattimenti autorizzati nel 2013-2014 e 10 nel 2014-2015). Perché autorizzare i prelievi solo nell’Atc L’Aquila, quali sono i dati dei censimenti negli altri atc della provincia?" Fidc e Anlc si riservano di elaborare efficaci controproposte e di verificare la legittimità di tale provvedimento nelle sedi più opportune.
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