Dopo un vertice alla Prefettura sui danni dei cinghiali nel Parco delle Madonie, ormai fuori controllo, è stata decisa una deroga per la caccia al cinghiale nel Comune di San Mauro Castelverde. In base a quanto stabilito i cacciatori potranno entrare in azione in un territorio di 1.500 ettari, sempre al di fuori dall'area di parco, che per motivi di ripopolamento era stato inibito a qualsiasi tipo di caccia.
"Apprezziamo l'apertura dei rappresentanti del governo presenti al tavolo - commenta il deputato del Pd, Magda Culotta, che ha partecipato al vertice in quanto sindaco di uno dei comuni delle Madonie, Pollina - e ci auguriamo che l'iter per la revisione della legislazione vigente sia contingentato, data la gravità del fenomeno. Da anni, ormai, chiediamo a tutti i livelli un piano complesso per contenere il fenomeno nel lungo termine, ma anche risposte immediate come l'abbattimento controllato. E purtroppo, in attesa di queste risposte, si è passati dai semplici danni a colture o ad allevamenti alla minaccia, concreta, per la sicurezza dei cittadini. Per questo non ci arrendiamo, comunque, alla possibilità di emettere ordinanze congiunte per tamponare l'emergenza".
L'amministrazione di San Mauro, vista la situazione di grave pericolo e di danneggiamento nella zona Pirato e in quelle limitrofe, causata dall’aumento della popolazione dei suidi, aveva chiesto all’Assessorato Regionale all’Agricoltura e alla Ripartizione faunistica venatoria di Palermo la revoca immediata del divieto di caccia per la stagione venatoria 2014/2015, nelle zone di Pirato, Canalicchio, Colombo, Gallina e Portella Ciambra per poter consentire dal 1 novembre al 31 dicembre la caccia ai cinghiali.
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