In questi giorni, il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi si è visto recapitare 12 mila firme che chiedono l'abolizione della caccia in Trentino, raccolte su internet (tramite il sito socialbombing). Secondo gli animalisti (l'associazione proponente si chiama Agenda del Pianeta Terra) la caccia è “biocida, distruttiva, invasiva, pericolosa, antituristica” (cosa distruggerebbe, visto che si basa su regole e censimenti che prevedono l'equilibrio faunistico e la conservazione delle diverse specie, non è dato sapere). Si tratta per lo più degli stessi animalisti che chiedevano le dimissioni di Rossi per la vicenda dell'orsa daniza e che oggi, nella stessa petizione anticaccia, ancora arrabbiati per quella storia, accusano “gli amministratori – cacciatori”, così li definiscono, di una “gestione specista e prepotente del Progetto Orso”.
Considerando che nella sola provincia autonoma di Trento si contano almeno altrettante persone tra cacciatori, familiari e indotto legato alla caccia, crediamo che i cacciatori trentini non avrebbero difficoltà a raccogliere almeno quattro volte i consensi degli anticaccia. Sarebbe bene che le nostre rappresentanze lo tenessero presente e lo facessero pesare nei confronti delle istituzioni, della stampa, dell'opinione pubblica. Ci fu già un referendum, e fu vinto alla grande dai cacciatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA