Dopo le polemiche il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha deciso di revocare l'ordinanza comunale che permetteva l'abbattimento di lupi (e cinghiali) per motivi di difesa delle pubblica incolumità. L'ordinanza, che era già stata sospesa dal Tar su ricorso degli animalisti, a quanto pare era una sorta di atto provocatorio, che ha avuto come effetto quello della convocazione da parte della Prefettura di un tavolo (il 30 ottobre prossimo) con tutte le parti interessate per discutere della problematica. Lo rende noto lo stesso Tosi, che ringrazia il prefetto Perla Stancari "per essersi fatto carico di una riunione che affronti il problema che avevamo sollevato. L'obiettivo dell'ordinanza revocata è stato raggiunto".
Il tavolo tecnico della Prefettura affronterà le problematiche di sicurezza relative alla presenza, vicino ai centri abitati, degli animali selvatici. All'incontro sono stati invitati tutti i soggetti interessati al problema lupi, dalla Regione alla Provincia, dal Corpo forestale ai sindaci della zona interessata dalla presenza degli animali.
"L'obiettivo – aggiunge il sindaco – non è quello di sparare ai lupi, ma di costringere l'Ispra a capire che vanno spostati dalla Lessinia perché è un territorio troppo antropizzato, dove il lupo non può convivere con l'uomo. Inviterei comunque le associazioni animaliste a prendere in considerazione anche la vita dei bovini, degli asini e degli altri animali sbranati dai lupi che, in Lessinia, si trovano di fatto a vivere in una sorta di “grande stalla a cielo aperto”. Già il 29 settembre scorso l'Ispra in una nota predeva atto "delle rilevanti problematiche legate alla presenza del lupo nel territorio della Lessinia, legati ai frequenti casi di predazione sul bestiame domestico, che hanno interessato un numero elevato di vitelle e manze, causando rilevanti tensioni sociali e determinando in alcuni casi danni che possono risultare insostenibili per gli allevamenti colpiti”.