“Azioni troppo invasive nei confronti di chi legittimamente pratica l'attività venatoria”. E' l'accusa di Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord in Lombardia, nei confronti della ben nota “operazione pettirosso”, condotta da anni dai Nuclei Operativi Antibracconaggio nelle valli bresciane. Per Rolfi le attenzioni del Noa nei confronti dei cacciatori sono eccessive e immotivate oltre che un consueto spreco di risorse pubbliche. “È bene porre da subito un inciso: come Lega Nord non siamo in nessuna maniera favorevoli al bracconaggio; ciononostante non possiamo neanche coprirci gli occhi di fronte alla realtà. Come evidenziato infatti da chi le valli le conosce per davvero, i fenomeni illegali sono in costante calo e l’unico risultato di queste azioni è quello di militarizzare il territorio, penalizzando e terrorizzando i cacciatori onesti”.
“Bisogna dirlo senza mezzi termini: per come è strutturata oggi, a fronte della reale resa e considerati i costi assurdi, l’Operazione Pettirosso è una vera e propria stronzata. Ma è possibile che questi agenti dello Stato debbano essere ospitati per un mese in una struttura con annessa spa? In questo momento di difficoltà economica si tratta di una vera e propria follia, una spesa assurda figlia di un atteggiamento irrispettoso verso le famiglie in difficoltà, nei confronti dei disoccupati e dei tanti cassaintegrati del territorio". Dice Rolfi, anticipando un appello ai parlamentari.
"La verità – prosegue Rolfi – è che la Guardia Forestale non serve assolutamente a nulla, se non da ammortizzatore sociale per qualche Regione del Mezzogiorno. Questo corpo andrebbe abolito e le sue funzioni andrebbero demandate a chi davvero conosce il territorio, ovvero alla polizia provinciale e quella locale. Si risparmierebbero ingenti somme di denaro e – chiosa Fabio Rolfi – si eviterebbe il consueto pellegrinaggio di forestali inviati da Roma nelle saune degli alberghi valtrumplini.”