Come sappiamo il Tar del Piemonte ha accolto la richiesta cautelare presentata da sette comintati di gestione dei Comprensori alpini e dalle associazioni venatorie, sospendendo la delibera di giunta che non ha autorizzava il prelievo della pernice bianca. I censimenti della specie infatti ci sono e certificano l'effettiva stabilità in termini di consistenza numerica della popolazione.
Lo ricorda sul quotidiano Luna Nuova, Mauro Meneguzzi, presidente del CaTo2. "I nostri cacciatori passano le notti all'addiaccio a 3 mila metri per effettuare i censimenti al canto e poi replicano con i cani e adesso si vedono costretti a non poter effettuare il prelievo per una delibera regionale che si basa su delle sensazioni, delle percezioni e non su dei dati scientifici, tra l'altro sottoposti all'esame rigoroso dell'Ispra, mi sembra veramente folle, soprattutto in una zona come la nostra, dove ci autolimitiamo con delle regole nostre più restrittive e dei limiti massimi di prelievo area per area".
La Camera di consiglio sul ricorso è fissata per il 19 novembre. Troppo tardi per Meneguzzi, che dichiara: "lo sanno tutti che il 19 novembre, alle altitudini in cui si caccia la pernice bianca, con tutta probabilità c'è già la neve e probabilmente ci rimarrà fino a marzo, quindi sarà comunque impossibile cacciare. La delibera - almeno per quest'anno ha già ottenuto gli effetti sperati". Già perchè Il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso gli effetti della deliberazione della Giunta ma lasciato alla Regione il compito di riesaminare la delibera secondo i dati disponibili entro i termini in motivazione.