La
CCT (Confederazione cacciatori toscani) ha presentato denuncia alla Magistratura e alle autorità garanti della concorrenza e della privacy contro la
Libera Caccia Toscana, che ad agosto scorso avrebbe utilizzato l'indirizzario della confederazione per scrivere a tutti i soci, e tentare di convincerli a cambiare tessera presentando la propria proposta associativa.
Le associazioni toscane aderenti alla CCT (Federcaccia, Arcicaccia e Anuu)
ritengono il fatto illegittimo (concorrenza sleale) e lesivo delle norme sulla privacy. A fornire i dati, si è poi scoperto, è stata la Regione, che in seguito, in alcune corrispondenze con le associazioni, ha reso noto che il proprio Statuto consente ai Consiglieri l’accesso ai dati, ma solo per fini istituzionali e non certo commerciali.
“C’è chi vola e c’è chi razzola”: questo il commento della CCT, in occasione della consegna degli esposti alla Magistratura ed alle autorità garanti della concorrenza e della privacy per le iniziative di Libera Caccia in occasione del tesseramento. “Mentre la CCT lavora per l’unità del mondo venatorio e per il futuro della caccia nell’interesse di tutti i cacciatori – prosegue la Confederazione - ottenendo importanti risultati su temi rilevanti quali il calendario, gli appostamenti, il ricovero dei cani per citare solo alcuni esempi, c’è chi antepone i propri interessi di bottega dando vita ad iniziative inqualificabili sotto il profilo etico e la cui legalità è adesso al vaglio di Magistratura ed Autorità competenti ”.