In una nota stampa, Marco Bassolini, Responsabile nazionale caccia Lega Nord Lega Lombarda, commenta la decisione del Ministro Galletti di diffidare Lombardia e Emilia Romagna per le catture dei richiami vivi sulla caccia. Decisione che, secondo la Lega, dovrebbe spazzare via i dubbi sull'anima animalista di questo governo. "Per comprendere cosa sia successo nel panorama venatorio legislativo nazionale bisogna solo rileggere ad occhi aperti il tanto da me contestato art. 16 del decreto nr. 91 convertito in legge nr. 116 e cercare di capire oggettivamente come sia stata di fatto tolta volutamente l'autonomia decisionale alle regioni in materia venatoria accentrando il potere nelle mani del Ministro all'Ambiente Galletti e di conseguenza ad ISPRA con chiaro intento di voler disegnare un folle progetto che partendo dalla cancellazione degli uccelli da richiamo fino a vietare la caccia tradizionale alla piccola migratoria per arrivare di conseguenza alla chiusura della caccia in tutte le sue forme".
"Detto questo però, se gli accordi del "Pacchetto Ambiente", i pareri favorevoli di Ispra, le sentenze di Tar e consiglio di stato non hanno nessun valore per il Ministro credo che anche la Regione Lombardia abbia il diritto-dovere, per rispetto di tutti quei cittadini-cacciatori che sono stati obbligati in questi mesi a fare il censimento di tutti gli uccelli detenuti in forma capillare e disarmante per aggiornare la banca dati regionale, entro i prossimi 15 giorni di rivalutare seriamente l'utilità di continuare in forma così rigida e peculiare l'intera operazione e per quale fine visti i risultati" conclude Bassolini.