Su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, la Giunta regionale del Piemonte ha ritenuto "di
non autorizzare il prelievo della pernice bianca per il residuo periodo della stagione venatoria, in quanto si ritiene alquanto fondato il rischio di un
abbattimento concentrato ed indiscriminato tale da comportare un irreparabile pregiudizio nei confronti di questa specie". Questo quanto si legge testualmente nel comunicato ufficiale della Regione Piemonte che riassume la riunione di Giunta di lunedì 10 novembre.
Non occorre fare della dietrologia per scovare nelle parole della Giunta e dell'Assessore un pregiudiziale atteggiamento di chiusura nei confronti dei cittadini cacciatori, qui evidentemente trattati come sparatori privi di capacità di giudizio, nonostante i censimenti sulla specie abbiano finora dimostrato tutto il contrario. Ricordiamo che già illegittimamente, visto quanto poi stabilito dal Tar nelle scorse settimane, la Regione aveva deciso di introdurre misure restrittive per la fauna tipica alpina, chiudendo la caccia alla pernice bianca.
Reiterando quella decisione la Regione sceglie di ignorare del tutto le indicazioni del Tar, che aveva dato piena ragione ai cacciatori e alle loro associazioni, e continuare sulla linea intrapresa che asseconda pienamente le pressioni degli animalisti. Tutto questo, ovviamente, esula dalle prescrizioni di legge e dalle opportune tutele previste per la specie. Durante il dibattimento al Tar era emerso che i censimenti della specie certificano l'effettiva stabilità in termini di consistenza numerica della popolazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA