“Il tesserino rilasciato dal Comitato di Gestione dell’ATC RM1 non costituisce titolo abilitativo all’esercizio della caccia e quindi la sua mancanza non può essere sanzionabile in alcun modo”: a scriverlo, su carta intestata del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, è Carlo Costantini, Comandante provinciale di Roma del Corpo Forestale dello Stato, a seguito della comunicazione ufficiale ricevuta dalla Provincia di Roma. La missiva è stata trasmessa alla Federazione provinciale dell’Arci Caccia che aveva chiesto lumi alle autorità competenti dopo che l’Atc Rm 1 e il suo presidente Leandro Calzetta avevano ribadito che il “tesserino di abbattimento” supplementare, predisposto dallo stesso Atc, era da considerarsi “titolo autorizzativo per l’esercizio venatorio”.
“Sarebbe troppo facile dire che l’avevamo detto e che l’avevamo scritto – dichiara Andrea Severi, presidente dell’Arci Caccia di Roma e provincia – ci interessa invece, come è avvenuto, aver riaffermato la certezza del diritto per migliaia di cacciatori che a ridosso di ferragosto hanno dovuto subire la decisione, che il presidente dell’Atc Leandro Calzetta aveva annunciato ai pochi intimi presenti a Roma, dell’istituzione del tesserino di abbattimento improvvidamente catalogato come documento autorizzativo”. “Ci eravamo permessi anche verbalmente di chiedere al presidente Calzetta di modificare la decisione – continua Andrea Severi – poiché non supportata dalla legislazione e dal diritto vigente anche per evitare conseguenze amministrative, come già successo, ai cacciatori che all’oscuro del provvedimento sono stati verbalizzati dalle guardie venatorie”.
“Ora chiarezza è stata fatta e invitiamo formalmente il presidente Calzetta ad aggiornare il sito e a dare nuove disposizioni in materia. Questa vicenda rappresenta un clamoroso autogol e peraltro per i cacciatori e per l’Atc ha rappresentato anche un dispendio di risorse ulteriori senza considerare l’inutilità dello strumento troppo simile al tesserino ufficiale per assolvere al compito di censimento della fauna. I soldi dei cacciatori e dell’Atc vengano spesi per ragioni più nobili a cominciare da una concreta gestione della fauna e dell’ambiente”