Questa volta è andata bene ma ciò che è successo a un cacciatore senese è il chiaro segnale di un pericolo finora sottovalutato. Il protagonista della vicenda, un cacciatore rimasto anonimo, ha raccontato la sua esperienza al quotidiano La Nazione. Il fatto è accaduto pochi giorni fa a Casciano di Murlo, in località Castel di Notte: il cacciatore in questione si è recato da solo nel fitto del bosco in serata (quindi senza fucile) per cercare il proprio cane perso dopo una battuta al cinghiale.
Inoltrandosi nel bosco l'uomo ha cominciato a sentire gli ululati dei lupi e in poco tempo si è trovato circondato da un branco di una quindicina di esemplari. La prudenza dei lupi ha dato tempo al cacciatore di mettere in atto una strategia. Quando la distanza tra lui e i lupi si è fatta davvero preoccupante (un centinaio di metri) - così ha raccontato al quotidiano - l'uomo ha scelto di arrampicarsi sul tetto di una capanna e lì è rimasto attendendo i soccorsi, che nel frattempo aveva attivato chiamando a casa con il cellulare.
Sono passate due ore: i lupi sono rimasti ad attendere minacciando la vittima fino a che amici e familiari lo hanno raggiunto. Si sono poi dispersi quando hanno sentito arrivare gli altri uomini. Tutti tranne uno, che ha accompagnato il gruppo, precedendoli di qualche centinaia di metri sul sentiero che portava alla strada principale. "Mai in vita mia - ha raccontato l'uomo - avevo provato una paura del genere. all’inizio pensavo che la mia sola presenza spingesse i lupi nella direzione opposta, invece sono venuti proprio dove mi trovavo io senza alcun timore. Per fortuna ho un’esperienza di boschi e animali, perché non voglio nemmeno pensare cosa poteva accadere ad un ignaro cercatore di funghi che si fosse trovato nella mia stessa situazione. Si tratta di animali che in certe situazioni possono essere davvero molto pericolosi per l’uomo".