Non solo Lega. A difesa dello spiedo bresciano si schiera anche Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale con Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio in Lombardia e dirigente Fratelli d'Italia, che negli scorsi giorni ha lanciato una petizione per modificare la legge nazionale 157 del 1992 sulla caccia. "La goccia che ha fatto traboccare il vaso - scrive Viviana Beccalossi - è stata il via libera, da parte del nostro Paese, a norme che, recependo le indicazioni di Bruxelles, vietano di vendere e acquistare uccelli vivi o morti appartenenti alle specie viventi naturalmente allo stato selvatico, tranne alcune eccezioni. Un provvedimento che, di fatto, cancella dai menù dei ristoranti, delle trattorie e delle osterie italiane piatti tradizionali come lo spiedo bresciano, polenta e osei e ogni altra ricetta che prevede la presenza di volatili selvatici legalmente cacciabili".
Durante l’assemblea annuale Coldiretti la Beccalossi ha chiesto le firme dei ministri Galletti e Martina per cancellare "l’assurdo decreto" e "valorizzare un’eccellenza gastronomica anche in chiave Expo". "E' necessario – ha aggiunto Beccalossi - poi rivedere anche altri aspetti della legge nazionale chiarendo una volta per tutte, i ruoli che devono assumere le Regioni, l'Ispra e la stessa Unione europea . E tutto ciò senza mai dimenticare i tanti posti di lavoro garantiti da questo settore".
In questi giorni anche il segretario federale Matteo Salvini ha detto la sua definendo il divieto di importare passeri e uccellini da paesi come la Tunisia, una delle tante "stupidate" dell'Unione europea. "A me lo spiedo piace tanto - ha detto Salvini dalla Francia, dove si trovava per incontrare Marine Le Pen -, più gli uccellini sono piccoli e più sono buoni".
Anche l'assessore regionale al Turismo e al Commercio, Mauro Parolini, supporta la battaglia. "No all’Europa dell’omologazione culturale e nemica delle tradizioni" dichiara. Il proibizionismo alimentare di cui l’Europa si è resa protagonista in questi anni, ricordo ad esempio il caso della bistecca fiorentina, travalica il ridicolo e le ragioni di animalisti e vegetariani - ha aggiunto l’Assessore regionale - e assesta un duro colpo alla credibilità di quella comunità di popoli voluta dai padri fondatori". Secondo Parolini "se si considera l’imminente inizio di Expo 2015 e il tema dell’Esposizione Universale, la battaglia che stiamo portando avanti per cambiare questa imposizione acquista maggiore significato e riconsegna alla tradizione lombarda il giusto rispetto".