“È sostanzialmente un nuovo rinvio quello che il Sottosegretario Velo ha prospettato oggi nell’Aula della Camera, che annuncia una nuova modifica alla legge europea 2014 per risolvere la procedura di infrazione ma che, a nostro avviso, non sarà, ancora una volta sufficiente, e potrebbe arrivare fuori tempo massimo. Siamo troppo diffidenti? Forse, ma fino ad oggi le azioni messe in campo dal Governo sono state poche e vacue”. Lo dichiarano i deputati Chiara Gagnarli e Massimiliano Bernini, della commissione agricoltura del Movimento Cinque Stelle, durante la discussione di un’interpellanza urgente al Governo dopo il parere motivato della Commissione Europea sull’uso dei richiami vivi in molte regioni italiane.
“Le diffide alle regioni non bastano. Nemmeno le modifiche “fumo negli occhi” introdotte alle varie leggi e decreti di questi mesi. L’unica vera soluzione, non solo di facciata, ma di reale volontà - proseguono i deputati pentastellati - è quella di eliminare i “richiami vivi” da tutta la legge 157 del 1992, in qualsiasi forma o modo essi siano realizzati, in quanto utilizzare degli esseri viventi come esca per ucciderne altri non può che essere considerata una pratica disumana e crudele, alla quale deve essere posto uno stop immediato. Uno Stato civile non può più permettere l’esistenza di questa barbarie”.
“Ma siamo certi che ci sia questa ”reale volontà” da partedel Governo italiano? Noi restiamo dubbiosi - concludono Gagnarli e Bernini - poiché a questa pratica poteva essere messa la parola fine molto tempo fa, o almeno nel febbraio scorso. Invece sono passati dei mesi e, sinceramente, questo non ci sembra un “the end” ma un nuovo e chiaro “to be continued…”che potrebbe costarci decine di milioni euro. Speriamo di sbagliare.”