Firmato oggi a Firenze il protocollo d'intesa che sancisce la collaborazione fra il comando regionale del Corpo Forestale dello Stato e l'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Toscana e del Lazio in tema di tutela della fauna selvatica e degli ecosistemi agroforestali. A firmare l'intesa, alla presenza dell'Assessore regionale Gianni Salvadori, sono stati il comandante regionale del Corpo Forestale, Giuseppe Vadalà e il direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico Remo Rosati.
L'assessore Salvadori ha sottolineato l'importanza dell'accordo firmato che va nella direzione di "una integrazione orizzontale e di condivisione di competenze fra enti pubblici". "La Toscana - ha continuato Salvadori - ha molto bisogno di accordi come questo, che contribuiscono a risolvere problemi complessi, come lo sono quello degli ungulati, che in Toscana sono un esercito di 400 mila capi, e dei predatori, fra i quali ci sono i lupi che sono tutelati, ma ci sono anche gli ibridi, che non possono essere accettati e sui quali si deve intervenire con azioni concordate."
"Finora - ha proseguito Salvadori - si è rimasti ancorati ad una visione verticale che poneva da una parte l'ambiente, dall'altra l'agricoltura ecc. Occorre invece integrare le competenze di ciascuno, e questo accordo va nella direzione giusta, perchè quando si assiste ad uno squilibrio in natura si genera un danno ambientale. Questo è quello che accade - ha ribadito Salvadori - quando una specie prevale sull'altra. Per risolvere i problemi e tutelare la natura, perchè di questo si tratta, occorre collaborazione e la Regione su questo è sempre disponibile, perchè crediamo che questa sia la strada per ottenere il meglio per la Toscana."
In precedenza il comandante Vadalà e il direttore dell'Istituto Zooprofilattico avevano illustrato il protocollo anche con esempi concreti. "Se l'attività venatoria - aveva spiegato Vadalà - è consentita dalla legge, non così il bracconaggio, che è un reato e va perseguito. L'istituto Zooprofilattico mette a disposizione le sue competenze e la sua grande esperienza per la formazione del nostro personale e questo sarà molto utile per rendere più incisiva la nostra azione."
Il direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico ha spiegato, tra l'altro, che proprio a Grosseto l'istituto ha un Centro nazionale per la medicina forense in campo veterinario. "Oggi - ha detto illustrando con qualche esempio l'attività del Centro - si riesce, attraverso la genetica forense, a stabilire con certezza se un attacco predatorio è stato effettuato da lupi oppure da ibridi. Sono tecniche analoghe a quelle che usa il Ris di Parma, e che noi mettiamo a disposizione. In generale - ha concluso - forniamo supporto per smascherare e prevenire qualsivoglia crimine che venga perpetrato nei confronti degli animali domestici e selvatici e siamo al servizio della collettività." (Toscana Notizie)