La Regina Elisabetta ritirerà 62 trofei di caccia grossa da una residenza reale di campagna di Sandringham, aperta al pubblico. La decisione si deve al fatto che i trofei appartengono a specie minacciate di estinzione (leoni, rinoceronti, leopardi, tigri ed elefanti). Viste le norme Ue relative alla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites) e la lotta contro il bracconaggio a grossi mammiferi africani, che vede protagonista il principe William, la casa reale ha preferito fare un passo indietro.
Il tema è assai controverso in casa Windsor. La caccia non è solo un retaggio di un passato lontano. Lo stesso consorte della regina Elisabetta, il principe Filippo, pur essendo presidente onorario del Wwf, è stato un cacciatore convinto. I trofei raccontano le avventure africane degli stessi regnanti. Sette degli animali vennero uccisi personalmente da Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, e dal successore, Giorgio V, bisnonno dell’attuale sovrana.
La casa reale ha comunque voluto sottolineare che la normativa Ue è soggetta a varie interpretazioni e per esporre i trofei a Sandrigham non c’è bisogno di autorizzazione. Prima della riapertura del museo prevista in aprile, hanno comunque annunciato che saranno rimossi "tutti i trofei che suscitano dubbi".