“Un gruppo dirigente si valuta per quello che fa, ma si giudica per quello che lascia: noi siamo impegnati per lasciare un futuro alla caccia, superare la divisione è dunque il primo essenziale ed indispensabile passo: per avere forza organizzativa, per recuperare ascolto, per produrre idee e proposte per recuperare credibilità”: così Marco Romagnoli, il segretario della Confederazione Cacciatori Toscani, cui aderiscono Federcaccia, Arcicaccia e Anuu, ha aperto la giornata dedicata al primo anno di attività della CCT, incontrando la stampa nella straordinaria cornice della tenuta della famiglia dei marchesi Antinori a Guado al Tasso.
Un messaggio perfettamente recepito da Albiera Antinori, vice presidente della omonima società che ha fatto gli onori di casa: “L’unità è un obiettivo anche per le altre categorie, agricoltori inclusi; il vostro contributo – ha detto - è importante anche per questo”. Un intervento affatto formale che ha messo in agenda anche altri passaggi decisivi per la cultura rurale - dentro cui l’attività venatoria si colloca a pieno
titolo - come la necessità di operare in un’ottica europea e di intervenire sulla filiera delle carni provenienti dalla caccia.
Una affollata ed attenta platea ha seguito nel pomeriggio il convegno svoltosi a Castagneto Carducci, dedicato al primo anno di attività della CCT e alla presentazione della nascita della Confederazione a Livorno, prima tra le città toscane a dotarsi di una struttura. A coordinare i lavori il presidente dell’Anuu toscana, Franco Bindi; dopo i saluti del sindaco Sandra Scarpellini, che ha ricordato l’importanza dell’attività venatoria in questa parte di Toscana, ritenuta una risorsa, l’assemblea ha potuto salutare la nascita della Confederazione a Livorno, raccontata dal coordinatore Franco Poli.
La relazione del segretario regionale della Confederazione ha poi ripreso e sviluppato i temi della mattina: “I dati ci danno ragione – ha esordito Romagnoli – e non solo quelli del tesseramento che vede la CCT attestata nella rappresentanza di oltre l’80% dei cacciatori toscani, nonostante gli attacchi dissennati di un cartello impegnato a salvare se stesso più che ad occuparsi dei problemi dei cacciatori. A dire che la scelta è giusta sono i risultati: la salvaguardia degli oltre 12.000 appostamenti fissi, la caccia che finalmente entra a pieno titolo nella legge sul governo del territorio, la conferma ed il miglioramento del calendario venatorio, l’ottenimento del prelievo in deroga di storno e piccione, fin dalla preapertura, l’apertura di tavoli seri di confronto su temi complessi come la gestione dell’emergenza ungulati e la revisione dei regolamenti di attuazione della legge sul benessere animale, la riforma della governance della gestione faunistico venatoria”.
Al convegno è intervenuto anche l’assessore Gianni Salvadori, che ha espresso il vivo apprezzamento per il processo avviato da Federcaccia, Arcicaccia e Anuu e ha poi ripercorso il cammino fatto sottolineando l’impegno a dare soluzione ai problemi aperti.
C’era attesa per l’intervento dei presidenti nazionali di Federcaccia, Gianluca Dall’Olio e Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, assente giustificato quello dell’Anuu, Marco Castellani. Negli interventi di entrambi l’esperienza toscana è apparsa un pungolo a fare presto e bene anche sul piano nazionale.
Conclusione di serata dedicata alla consegna di riconoscimenti ai soci più giovani Sara Selmi e Samuele Tommasini, ai più anziani Gilberto Tommasini e Clemente Zileri Dal Ferme e ad un momento conviviale, come si conviene ad una vera festa di compleanno.
Firenze, 22 dicembre 2014 Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)
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