L'On. Stefano Borghesi della Lega Nord torna sul divieto, inserito nella legge 157/92 che rischia di cancellare un piatto tipico della tradizione bresciana. "È opportuno chiarire - scrive - che tali modifiche, a differenza di quanto sostiene il PD, non ci sono state chieste dall'Unione europea ma sono il frutto di una interpretazione restrittiva e fortemente ideologicizzata da parte di questa maggioranza a trazione ambientalista e animalista".
"Solo la Lega Nord, in commissione prima ed in aula poi sia alla camera sia al senato, si è fermamente opposta. Il sottoscritto ha anche presentato una interrogazione al ministro Galletti per chiedere che la problematica venga risolta, ma a tutt'oggi non è pervenuta alcuna risposta" sottolinea Borghesi, suggerendo una possibile soluzione. "Modificare nuovamente la legge 157/92 con un emendamento che riporti il testo alla formulazione originaria. L'emendamento proposto dal comune di Gussago e dall'associazione dei ristoratori ARTHOB durante una riunione pubblica tenutasi sabato, alla presenza di parlamentari di tutti gli schieramenti politici o quasi, va in questa direzione e troverà l'appoggio pieno della Lega Nord. Ritengo utile che anche i comuni, le comunità montane, la provincia e la regione si attivino con atti di indirizzo, pur non avendo competenza diretta, per far sentire la voce unanime del territorio bresciano. Così come ritengo utile che siano fatte audizioni presso le competenti commissioni parlamentari affinché si sensibilizzi il più possibile il parlamento.
"Confermo la massima disponibilità mia e della Lega Nord ad appoggiare questo percorso e alla prima occasione utile non mancheremo di presentare questo emendamento sperando sia sottoscritto dal maggior numero di parlamentari possibile. Ciò detto - evdenzia l'onorevole Borghesi - credo sia giusto non dare false speranze prendendo in giro cittadini, amministratori e ristoratori ma dire le cose come stanno. Per quanto ho potuto vedere sino ad oggi questa maggioranza è fortemente influenzata da ideologie animaliste ed ambientaliste che tendono ad estremizzare e radicalizzare ogni provvedimento col risultato di penalizzare attività economiche, attività venatorie, industrie armiere e di minare la nostra identità mediante lo stravolgimento delle nostre tradizioni secolari".
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