Troviamo pubblicato sulle pagine web del quotidiano Il Giorno, all'interno della sottosezione dedicata alle cronache comasche, un articolo a firma di Marco Palumbo, dal titolo Caccia al cinghiale Stop alla mattanza, pubblicato in data 27 dicembre 2009, che vi presentiamo di seguito:
"CI SAREMMO trovati di fronte ad una situazione sicuramente complessa. A Barna i residenti sono un’ottantina. Con un centinaio di doppiette in giro per i boschi nessuno di loro si sarebbe sentito tranquillo. Fortunatamente, ha prevalso il buonsenso». Così a metà mattinata il sindaco di Plesio, Fabio Conti, che la vigilia di Natale aveva lanciato un perentorio aut aut al presidente del Comitato di Gestione Alpi Comasche, Armando De Lorenzi. Ieri mattina, in località Barna-Monti di Madri, si sarebbe dovuta tenere una battuta di caccia al cinghiale.
«INVITO vivamente a non effettuare alcuna battuta nel Comune di Plesio - aveva scritto, in lunga missiva (inviata al presidente del Comitato di Gestione), il primo cittadino -. Ricordo che il territorio comunale è ricco di seconde case, che in questo periodo sono tutte abitate». Ben consapevole delle ricadute che la battuta - di cui presidente della locale sezione Andrea Petazzi e «diversi cacciatori» di Plesio erano «all’oscuro» - avrebbe potuto avere in paese, il sindaco Fabio Conti - accompagnato dal presidente e da una delegazione di cacciatori - ha incontrato di buon mattino il presidente del Comitato di Gestione.
«UN INCONTRO cordiale - l’ha definito il primo cittadino -. Si è deciso, di comune accordo, di limitare il «raggio» della battuta di caccia, che si è svolta fuori dal territorio comunale di Plesio. Non ho dubbi circa la buona fede dei cacciatori presenti alla battuta, ma ieri non vi sarebbero state le necessarie condizioni di sicurezza». Poi una precisazione. «La nostra non è una presa di posizione forte contro la Provincia - sottolinea ancora il sindaco Conti -. Ritengo però che simili attività debbano essere effettuate in «totale sicurezza». È fondamentale, in queste situazioni, allertare con ampio preavviso l’Amministrazione comunale e la locale sezione di cacciatori. Quest’anno peraltro a Plesio non risulta alcuna richiesta di risarcimento per danni derivanti da ungulati.
Altra circostanza che non ho mancato di rimarcare al presidente del Comitato di Gestione. Ma, come detto, alla fine ha prevalso il buonsenso".
Questa redazione si domanda come mai sia stato scelto un titolo così forte per una notizia che porta a galla un fatto di grande civiltà tra i cacciatori e le rappresentanze istituzionali.
La verità è, purtroppo che si parla colpevolmente di mattanza, ancora una volta al fine di denigrare deliberatamente il mondo venatorio. E' l'articolo stesso infatti che precisa il fatto che non vi è stata ancora nessuna richiesta di risarcimento danni causati dagli ungulati nella zona, cosa che in sè dimostra che di mattanza non si può proprio parlare.
Quindi siamo sempre alla stessa visione della caccia che non può prescindere da parole forti e senza senso mentre la realtà come voi potete vedere è ben diversa. Il titolo esatto del pezzo crediamo nel rispetto di un'informazione che si possa definire tale, obiettiva e reale, forse poteva essere Grande civiltà dimostrata dai cacciatori. Naturalmente come sempre parlar bene di noi, non fa notizia.