Anche il Friuli Venezia Giulia respinge la richiesta del Ministero dell'Ambiente sulla contrazione del periodo di caccia per alcune specie migratorie. Il Comitato faunistico Regionale si è infatti espresso contro la chiusura anticipata della caccia per beccaccia, tordo bottaccio e cesena in calendario venatorio (al 20 gennaio anzichè al 31). La richiesta del Ministero, dopo l'apertura di un caso Eu Pilot della Commissione sui calendari venatori italiani, è stata respinta in toto dalle Regioni, giudicata evidentemente una premura eccessiva e ingiustificata (la Commissione per il momento ha chiesto all'Italia di argomentare le proprie scelte).
Come dimostrato dalle posizioni di molte Regioni, che hanno argomentato ampiamente i calendari con l'applicazione dei rigorosi dettami scientifici della Direttiva Uccelli, non esiste nessuna regione tecnica per chiudere anticipatamente la caccia a queste specie, visto che le associazioni venatorie italiane, con il contributo di università e osservatori regionali, hanno fornito dati che dimostrano le effettive date di migrazione.
Sul piede di guerra le associzioni animaliste. In una nota congiunta Lipu, Legambiente, Lega per l’abolizione della caccia, Lega Anti Vivisezione e Wwf, se la prendono con l'assessore regionale alla caccia Paolo Panontin: "ha scelto di stare dalla parte del peggior mondo venatorio, contro il mondo scientifico e della ricerca, il ministro dell’Ambiente, i propri uffici e in antitesi con l’interesse pubblico" dichiarano in una nota.
Secca la replica di Panontin. "Non sto dalla parte di nessuno – ha detto l’assessore –. La decisione è frutto di un’analisi approfondita svolta anche con il ministero dell’Ambiente. La Ue non ha aperto nessuna infrazione nei confronti dell’Italia, ha solo richiesto a Roma delle delucidazioni". Così poi sul voto contrario del dirigente regionale: "Lui ha scelto in coscienza, probabilmente muovendosi sul terreno della totale prudenza, ma non ci vedo nulla di strano. Lo stesso ho fatto io perché ritengo che, per ora, non ci sia la necessità di modificare il calendario venatorio del Fvg".