Il Ministero della Salute ha emanato una nuova nota in merito alla recente sospensione della deroga al divieto di utilizzo dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi. Provvedimento assunto a seguito della positività al virus influenzale sottotipo H5N8 in un allevamento di tacchini da carne della provincia di Rovigo. Misura tra l'altro aspramente criticata dal mondo venatorio, perchè ritenuta eccessiva stante a quanto stabilito dalla Commissione Ue, soprattutto perchè estesa a tutto il territorio nazionale.
Il Ministero non torna sul divieto, si limita a definire alcune misure minime per la corretta gestione dei volatili (comunicazione degli spostamenti, oltre che di qualsiasi variazione in merito allo stato sanitario degli uccelli da richiamo, separazione dal pollame domestico, prassi igieniche, ecc.).
"I Servizi veterinari - continua la nota - , a seguito di valutazione del rischio che dovrà tenere in considerazione in particolare la localizzazione delle zone di caccia dove sono stati utilizzati i richiami vivi (aziende faunistico venatorie lagunari), definiranno un programma di sorveglianza a campione". "I soggetti rientrati dalle zone di caccia ritenute a rischio dovranno essere sottoposti a campionamento tramite tamponi cloacali secondo il seguente schema di consistenza: fino ai 10 capi: un controllo mediante prelievo di tutti i capi; sopra i 10 capi: un controllo mediante prelievo a campione, sugli animali detenuti, comunque non inferiore ai 10 capi".