Riguardo a fughe di notizie di varia provenienza relative ad un'ipotesi di accordo sui richiami vivi tra le associazioni ventorie e Legambiente, Antonio Morabito, Responsabile nazionale Fauna e Benessere animale di Legambiente, precisa che contrariamente da quanto affermato da alcune fonti, la posizione dell'associazione è sempre stata coerente. "Legambiente - scrive Morabito - da sempre contrasta attivamente il bracconaggio e ogni altra azione illecita contro gli animali e, nel contempo, ha saputo e sa tenere aperto il dialogo e chiedere impegni concreti per la sostenibilità ambientale anche alle Associazioni dei cacciatori".
A dimostrazione di ciò Morabito ricorda le posizioni assunte dall'associazione durante la discussione del Decreto 91, che ha poi modificato la Legge sulla caccia. A seguito dell'audizione tenuta in Senato la scorsa estate l'associazione dichiarava: "Legambiente propone, dunque, di rendere obbligatoria almeno l’iscrizione degli esemplari a idonee anagrafi animali regionali gestite dai servizi sanitari, in modo da bloccare commerci illegali effettuati ancora oggi da chi cattura gli animali selvatici illegalmente".
Richiami vivi: Legambiente audita in Senato
Legambiente chiede lo stop alla cattura dei richiami vivi