La chiusura anticipata della caccia ad alcune specie migratorie in Lazio è oggetto di un nuovo esempio di cattiva informazione. Un articolo di Margherita D'Amico, firma di punta a sostegno delle campagne anticaccia sul quotidiano, spiega che la Regione ha fatto solo ciò che doveva e che anzi, avrebbe dovuto fare di più, visto che a richiederlo è stata niente meno che l'Europa.
Secondo la D'Amico infatti la Commissione europea, "per mezzo di una procedura pilota verso il nostro Paese, ha richiesto di anticipare la chiusura della persecuzione ad alcuni uccelli intenti nella migrazione prenuziale". I fatti però sono ben diversi. La giornalista, forse imbeccata dalla Lipu, dimostra di non conoscere il vero testo della richiesta inviata all'Italia sul caso Eu Pilot sui calendari venatori, nel quale la Commissione pone una serie di domande ma non chiede affatto di anticipare la chiusura dei prelievi.
All'Italia si chiede di argomentare sulle scelte fatte, portando dati a sostegno dei calendari venatori regionali. La richiesta di anticipare le chiusure, in una fase di indagine preliminare da parte dell'Europa, è venuta in realtà dal Ministro dell'Ambiente, Galletti. Richiesta che, infatti, è stata respinta dalla quasi totalità delle regioni, che l'hanno giudicata un'eccessiva premura.
La D'Amico lascia credere per di più che il Governatore Zingaretti abbia fatto una regalia ai cacciatori, evitando di chiudere al 10 gennaio, come indicato dall'Ispra e dimenticandosi di beccaccia e acquatici. Poi ricorda che Zingaretti potrebbe concedere "agli amanti del fucile" anche dieci giorni extra a febbraio per cornacchia, gazza, ghiandaia e colombaccio, provvedimento legittimo (Ispra questa volta è d'accordo), ma giudicato inopportuno da chi, come la Lipu (unica interpellata nell'articolo di Repubblica), teme che "permettere di sparare anche solo ad alcuni facilita il bracconaggio". Spiegare che quelle specie si cacciano soprattutto perchè causano danno all'ambiente, essendo il loro numero eccessivo, sarebbe chiedere troppo?