“Il Governo Renzi ed il Ministro Galletti hanno ormai dichiarato guerra all’attività venatoria ed alla filiera economica ad essa collegata rivelandosi un vero incubo per migliaia di cacciatori e di lavoratori”. Lo dice in una nota Marco Bassolini, Responsabile nazionale caccia Lega Nord Lega Lombarda, a commento della decisione approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, che ha chiuso a partire da oggi (mercoledì 21 gennaio) la caccia a tordi, cesene e beccacce nelle regioni che ancora non si erano piegate alla richiesta del Ministro Galletti, a seguito dell'apertura di un caso Pilot da parte della Commissione Ue. Bassolini elenca altri “danni” del Governo per la caccia italiana: divieto caccia in braccata al cinghiale nelle aree del Pnalm, limite colpi per i caricatori delle armi a canna rigata, chiusura di fatto dei roccoli, divieto della vendita di uccelli selvatici (stop allo spiedo bresciano nei ristoranti), divieto di utilizzare richiami vivi per gli acquatici con il pretesto dell'aviaria in tutto il territorio nazionale.
L'esercizio del potere sostitutivo nei confronti delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Marche, secondo l'esponente legista umilia cacciatori e amministrazioni regionali e li usurpa dei diritti più elementari che dovrebbero essere garantiti in tutti i paesi democratici. “Vergognoso che – spiega Bassolini - nonostante le Regioni abbiano regolarmente predisposto e approvato i calendari venatori nel rispetto della legge 157/1992 che all’articolo 18, comma 1, indica precisamente i tempi per il prelievo delle specie cacciabili (tordo bottaccio, cesena e beccaccia possono essere cacciate dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio) il ministro Galletti sia riuscito, spinto dal suo spirito animalista ed usando come pretesto una semplice richiesta di informazioni (UE PILOT 6955/2014 ENVI) da parte della commissione europea, a chiudere la caccia”.
“Partendo del presupposto che il cittadino-cacciatore è per legge una persona con la fedina penale illibata – continua la nota - al contrario di molti animalisti che al dialogo preferiscono la violenza ed il non rispetto dei doveri civili-penali nei confronti del prossimo, riteniamo per tali motivi che un buon governo non dovrebbe avere il dubbio di chi difendere”. Ora la Lega si aspetta “una forte presa di posizione da parte delle regioni che sono state prevaricate dei loro legittimi poteri”.
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