Una prima reazione nel Pd, dopo la scelta del Governo di chiudere in anticipo la caccia a tordi, beccacce e cesene nelle regioni che ancora non si erano adeguate al diktat del Ministro Galletti, arriva dall'europarlamentare Renata Briano, che affida ad un tweet la critica rivolta direttamente al Ministro per la decisione presa prima della risposta all'interrogazione posta direttamente alla Commissione europea proprio sul tema dei calendari venatori, dalla stessa Briano e dall'Onorevole Alessandra Moretti.
"In merito al Caso EU PILOT 6955/14/ENVI, nel caso in cui non fossero intervenuti cambiamenti nei calendari venatori regionali, la Commissione può confermare quanto dichiarato dal Commissario Potočnik poco più di un anno fa?" è la domanda posta dalle due parlamentari europee, riferendosi alla risposta all'allora europarlamentare Zanoni, che sosteneva l'illegalità dei calendari venatori italiani.
"Stando alle informazioni disponibili e ai dati sui concetti fondamentali, non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale, soprattutto se si considerano la possibilità di una sovrapposizione parziale teorica di una decade (punto 2.7.2 della Guida alla disciplina della caccia) o situazioni specifiche come il periodo prolungato di nidificazione del germano reale (Anas platyrhynchos) (punto 2.7.12)", dichiarava poco più di un anno fa la Commissione europea.
Qualcosa è cambiato da allora? Sì, una mole di dati scientifici da allora si sono aggiunti a sostegno di quelle stesse scelte. Ecco perchè le Regioni Toscana, Umbria, Veneto, Marche e Friuli Venezia Giulia hanno rifiutato l'imposizione di Galletti e del Governo, che, alla luce dei fatti, risulta quanto mai spropositata.
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