Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Ambiente, esercita il potere sostitutivo per imporre la chiusura anticipata (con effetto immediato dalla mezzanotte del 20 gennaio) della caccia a tordo bottaccio, cesena, beccaccia. Un atto di arroganza privo di motivazioni e che viola fra l’atro, come avevano scritto le Regioni interessate, “il principio costituzionale della leale collaborazione fra Enti ed Istituzioni”.
“Una vergogna, il Governo che per primo non rispetta le leggi dello Stato! Uno schiaffo alla caccia ed ai cacciatori, ma più ancora uno schiaffo al buon senso, alla legge ed alle Regioni che l’avevano rigorosamente rispettata, un atto di arroganza nel metodo e nel merito, basti pensare che a quanto se ne sa il Governo ha convocato i Presidenti delle Regioni interessate soltanto pochissime ore prima della riunione del Consiglio dei Ministri.
Ci aspettiamo che le regioni reagiscano in tutti i modi possibili a questo provvedimento inqualificabile e del tutto immotivato. Noi lo faremo. Il Governo ha assunto la decisione, dichiara il Ministero dell’Ambiente, per prevenire “una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia”, quando in realt�l’Europa aveva semplicemente chiesto, ad oggi, documentazioni ed informazioni che le Regioni hanno puntualmente inviato e che, a quanto risulta, il Governo neppure ha inoltrato a Bruxelles: “compiti a casa” fatti addirittura prima che fossero assegnati!!”
Questo il primo commento della Confederazione dei Cacciatori Toscani (Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu ) da settimane impegnata assieme alle Associazioni nazionali per difendere con le Regioni il buon diritto della caccia ed il rispetto della legge.
Il Ministro dell’Ambiente ed il Governo neppure hanno risposto alle argomentatissime note inviate dalle Regioni (fra le tante, allegate la lettera della Regione Toscana dell’8 gennaio e quella del 19 gennaio a firma congiunta di Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia), che contestavano l’applicabilità in questo caso delle disposizioni per l’esercizio del potere sostitutivo, rivendicavano il pieno rispetto della legge e ricordavano al Governo che se l’articolo 18 della 157/92 (che dispone la chiusura a queste specie il 31 gennaio) non va bene è competenza del governo e del parlamento modificarlo: è il Governo quindi, non certo le Regioni, ad essere inadempiente ed a violare la legge dello Stato che ha recepito (correttamente, in mancanza di sentenze contrarie) la normativa comunitaria.
Firenze, 21 gennaio 2015
Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU) Leggi anche: |