In una nota la Presidente ACV Confavi, Maria Cristina Caretta, fa notare che, oltre alla chiusura imposta dal Governo per la cesena, la Giunta regionale del Veneto aveva già fissato, autonomamente con proprio calendario venatorio e molto prima che intervenisse la sospensiva da parte del Governo, la chiusura della caccia alla beccaccia ed al tordo bottaccio per il giorno 19 gennaio ( a differenza di quanto previsto invece in molte altre regioni italiane dove la caccia a queste specie era fissata al 31 gennaio).
"Dopo la perdita delle cacce in deroga, la perdita degli impianti di cattura, la ripetute sospensioni del calendario venatorio regionale, l'irrisolto problema degli appostamenti ad uso venatorio, l'imposizione di un tesserino venatorio vomitevole, la proposta di un nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale che, se approvato, comporterebbe la decimazione di ciò che rimane dei cacciatori del Veneto, la stagione venatoria in Veneto si chiude nel peggiore dei modi con l'ennesima gratuita penalizzazione a danno dei cacciatori", secondo Caretta "la misura è colma " ed è "arrivato il momento di reagire", con "vibranti azioni di protesta". A cominciare dal voto alle prossime elezioni regionali, sottolinea la Presidente Confavi.