"Se non fossimo intervenuti immediatamente, entro la giornata di ieri, per ridurre il calendario venatorio di 11 giorni, anticipandolo dal 31 gennaio al 20 gennaio, avremmo subito un'infrazione Ue". Così Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, spiega alla all'agenzia Dire la decisione presa ieri dal Consiglio dei ministri, con la quale il governo ha approvato le delibere che assegnano al governo il potere sostitutivo straordinario per anticipare al 20 gennaio il termine di chiusura della caccia alle specie Cesena, Tordo bottaccio e Beccaccia nel territorio delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Marche.
"E' chiaro che io non posso esporre l'Italia a una ulteriore infrazione- spiega Galletti a margine del convegno 'Ambiente, legalita', lavoro', oggi a Roma- che avrebbe comportato fra l'altro un esborso di denaro perche' si sarebbe tramutata in una multa, per andare incontro ad alcuni cacciatori che vogliono arrivare a cacciare fino al 31 gennaio". Il punto e', precisa il ministro, che "non e' tanto questione ambientale ma questione di adeguamento alle normative europee".
Giova ricordare che il caso Pilot è una semplice richiesta di documentazione della Commissione Ue e che il caso si sarebbe potuto chiudere, con ogni probabilità senza conseguenze. Se solo il nostro Paese avesse deciso di difendere ciò che finora le Regioni hanno portato avanti nel pieno rispetto della Direttiva Uccelli.