"Chiederò che la Regione Marche ricorra al Tar contro il Decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’ Ambiente Galletti che ha imposto la chiusura anticipata dell’attività venatoria per diverse specie, motivato da (inesistenti) possibili sanzioni da parte della Commissione Europea". Lo dice Giacomo Bugaro, consigliere di Forza Italia e vice Presidente del consiglio regionale delle Marche.
"Ciò - spiega nel suo comunicato - non tanto per riaprire i termini bloccati con il Decreto – la sentenza arriverebbe comunque oltre il 31 gennaio - ma per stabilire sul punto la ragione una volta per tutte, così che non si ripetano situazioni come quelle a cui abbiamo assistito in queste ultime ore. In ciò non posso che fare i complimenti per la tenacia con la quale la Giunta regionale delle Marche con l’Assessore al ramo Giorgi ha sostenuto le giuste tesi giuridico- scientifiche che sono alla base di ogni calendario venatorio".
"La verità - dichiara Bugaro - è che Galletti si è piegato alle logiche ambientalistiche più radicali che hanno come obbiettivo primario la chiusura della caccia anche quando questa è ampiamente sostenibile, confortata da inoppugnabili dati scientifici e contro il parere delle Regioni che sono le uniche titolari della redazione dei calendari annuali".
"Inoltre - continua il Vice Presidente del Consiglio regionale - Galletti espone l’Italia alla ennesima penosa figuraccia nei confronti dell’ Europa dove, davanti ad una semplice richiesta di informazioni sui calendari da parte del nuovo Commissario europeo, l’Italia risponde con la chiusura anticipata di varie specie migratorie come il tordo o la beccaccia. In Francia, per fare un esempio, il Ministro dell’ Ambiente Segolene Royal, certamente una animalista e ambientalista convinta ma con un approccio alle questioni di tipo scientifico e non ideologico-dilettantistico, non ha di questi problemi tant’è che per le medesime specie animali il calendario prevede la chiusura al 20 febbraio senza che Bruxelles abbietti alcunché".
"Ma del resto - conclude - che l’ Italia sia la Cenerentola d’ Europa lo si sa e ciò accade anche perché spesso si sono preferiti quali Ministri personaggi e non personalità e i risultati conseguenti non possono che essere sono quelli noti!".