Fioccano da più parti iniziative, anche attraverso vie legali, per contrastare la chiusura anticipata a tordo, cesena e beccaccia decisa martedì 20 gennaio da un Decreto del Consiglio dei Ministri su richiesta del titolare del dicastero dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. Da cittadino ognuno di voi può fare molto, segnalando in maniera decisa e pacata il proprio dissenso per l'accaduto e facendo fare lo stesso ai propri amici e familiari attraverso gli indirizzi mail:
Al Ministro Galletti e infatti è opportuno ricordare l'importanza del mondo della caccia e dei cacciatori nella difesa del patrimonio ambientale, come per altro da lui stesso ribadito mercoledì 21 gennaio durante il Convegno “Ambiente, Legalità, Lavoro: progetti per una nuova qualità della vita”.
E' auspicabile che più cacciatori possibili facciano pervenire una lettera garbata al Ministro, mettendo in evidenza che il Caso EU Pilot 6955/2014 ENVI non è un'infrazione comunitaria e che in questa fase il Governo avrebbe dovuto informare la Commissione sulle scelte fatte dalle Regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Marche, le quali hanno approvato i calendari venatori nel rispetto della legge 157/1992 secondo l’articolo 18, adeguandosi ai requisiti tecnici dettati dalla Guida interpretativa della Direttiva Uccelli. L'inconsistenza delle motivazioni del Decreto è dimostrata dal fatto che diversi paesi dell'area Mediterranea (Francia su tutte, dove il tordo si caccia fino a febbraio), cacciano le tre specie fino e oltre il termine del 31 gennaio.