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Si è assistito ad un provvedimento antidemocratico, contro il diritto vigente, nei confronti della caccia e in particolare della migratoria che da anni subisce in Italia gravi limitazioni, superiori rispetto a quanto previsto dalla UE nella Direttiva Uccelli e dalla stessa Guida Interpretativa, requisiti tecnico normativi cui si era attenuta la Regione Marche per fissare i calendario al 31 gennaio", lo dice in una nota Paolo Antognoni, Presidente Regionale Fidc Marche. "Non è però nostra intenzione arrenderci - sottolinea Antognoni - e per questo continueremo a dare pieno sostegno in tutte le sedi alle Regione che speriamo intenda opporsi a quanto approvato dal Consiglio dei ministri".
Altra reazione giunta alla nostra redazione in queste ore è quella dell'Enalcaccia di Arezzo: "condanniamo tale scelta ed esprimiamo la massima delusione per un provvedimento che definiamo arrogante, irrispettoso della vita democratica del Paese e privo di motivazioni giuridiche e scientifiche, tenuto conto che la già la Regione Toscana aveva affrontato la problematica “Calendario Venatorio”, nel massimo rispetto delle direttive comunitarie e che le motivazioni addotte dal Ministero sul periodo pre nuziale a Gennaio sono completamente infondate.