Veronica Roscio, 35enne della provincia di Como (Valbrona) è cacciatrice da qualche anno. Viene da una famiglia di cacciatori capannisti (padre, nonno e bisnonni) ed un bel giorno ha deciso di seguire le loro orme. Inizialmente ha praticato la caccia in appostamento fisso, poi è andata per la sua strada e deciso che la sua preferita è la r
icerca della lepre con il segugio.
Fa parte di un'associazione, composta da molti cacciatori “giovani, attivi e volenterosi. Brava gente che ama condividere la stessa passione dando al contempo una grandissima mano alla natura”. Per esempio organizzando “interventi di ripristino e manutenzione di angoli di bosco altrimenti lasciati andare a se stessi”, spiega. Anche il compagno è cacciatore. Meglio dire canettiere, che dice Veronica, “nella nostra zona è detto dialettalmente 'il cascin' caccino". Insieme hanno 5 segugi: 4 italiani e un bernese.
Essere cacciatrice per lei è qualcosa di naturale, che non ha bisogno di giustificazioni. “Una volta – racconta - sono stata minacciata pesantemente da un animalista ma la cosa non mi ha particolarmente colpito. Continuo sulla mia strada con la mia passione, quella che i miei avi mi hanno trasmesso e che mi sento nel cuore”. E' quindi questa la ricetta di Veronica: guardare oltre, e non raccogliere le provocazioni. Sicuramente un esempio da imitare.