“Abbiamo dato mandato all’ufficio legale della Regione di verificare la possibilità di fare ricorso, insieme alle altre Regioni interessate, contro il provvedimento del Governo che ha deciso d’imperio di interrompere la caccia a tordo bottaccio, cesena e beccaccia a partire dal 20 gennaio scorso”. Così l’assessore regionale alle politiche venatorie Fernanda Cecchini, durante la riunione della Consulta faunistico venatoria di venerdì scorso.
“Ovviamente - ha sottolineato la Cecchini -, per questa stagione venatoria non possiamo più ottenere nulla, ma la vertenza con il Governo dovrà necessariamente riguardare il prossimo calendario venatorio 2015-2016". "Il problema sta nel metodo adottato - argomenta l'Assessore -, non certo tra i più democratici, per porre fine a un problema che da anni le stesse Regioni avevano segnalato, chiedendo al Ministro competente la conferma o meno dei periodi di caccia indicati nell’articolo 18 della legge nazionale 157 del 1992. L’Umbria, come le altre Regioni, si è rigorosamente attenuta alla legge".
“Invece di questo ‘commissariamento’ – ha sottolineato ancora l’assessore – ci saremmo aspettati dunque che il Governo intervenisse coinvolgendo le Commissioni parlamentari e il Parlamento per approvare le modifiche alla legge nazionale. È inaccettabile che un’evidente incoerenza della legge 157, che all’art. 1 comma 4 dichiara l’integrale recepimento delle direttive comunitarie riguardanti la materia, affermazione evidentemente smentita dagli atti assunti dal Consiglio dei Ministri, venga poi fatta ricadere sulle Regioni. Ora, sia dal punto di vista politico che legale, porteremo avanti questa battaglia. In questo modo tra l’altro rischiamo, per il prossimo calendario venatorio, di dover “scegliere” se approvarlo in contrasto con la legge nazionale sulla caccia o in contrasto con le decisioni del Ministero delle Ambiente. E questo è un nodo che può sciogliere soltanto il Parlamento”.
L'incontro richiesto dalle Regioni (Umbria, Toscana, Veneto, Friuli, Liguria, Marche) con i Ministri Martina e Galletti ci sarà. Martina ha promosso l'evento per il 10 febbraio, alle ore 10 a Roma. Lì le Regioni potranno finalmente essere ascoltate riferendo le proprie ragioni contro il decreto del Consiglio dei Ministri che ha stabilito la chiusura anticipata della caccia al tordo bottaccio, cesena e beccaccia.
L'assessore Cecchini ha anche informato i rappresentanti della Consulta sullo "stato dell'arte" delle riforme istituzionali ed in particolare del Disegno di Legge, approvato dalla Giunta regionale, con cui vengono stabilite le funzioni che, in seguito al riordino delle Province, saranno riassunte in capo alla Regione. "Tra queste – ha fatto notare l'assessore, vi è la gestione venatoria e nello specifico le attività svolte attualmente dagli uffici provinciali: gestione e rapporti con gli Ambiti Territoriali di Caccia, pianificazione territoriale e istituzione ambiti protetti, procedure autorizzative (appostamenti di caccia, tassidermia, esami per il rilascio della licenza, guardie volontarie, corsi per l'abilitazione della caccia di selezione, centri recupero fauna selvatica, gare cinofile), piani di contenimento della fauna selvatica, risarcimenti danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura e alla zootecnia.
Il ritorno di queste funzioni alla regione - ha concluso l'assessore Cecchini - sarà accompagnato da una riorganizzazione delle strutture che comunque dovrà garantire un'articolata presenza degli uffici nel territorio umbro per non creare disagi agli utenti". - See more at: http://www.regione.umbria.it/dettaglionotizie/-/asset_publisher/lU1Y2yh4H8pu/content/sprven-07-caccia-incontro-tra-ministri-ed-assessori-regionali-convocato-per-il-10-febbraio-cecchini-%E2%80%9Cmandato-all%E2%80%99ufficio-legale-contro-chiusura-antici?read_more=true#sthash.aVBV3pVZ.dpuf L'assessore Cecchini ha anche informato i rappresentanti della Consulta sullo "stato dell'arte" delle riforme istituzionali ed in particolare del Disegno di Legge, approvato dalla Giunta regionale, con cui vengono stabilite le funzioni che, in seguito al riordino delle Province, saranno riassunte in capo alla Regione. "Tra queste – ha fatto notare l'assessore, vi è la gestione venatoria e nello specifico le attività svolte attualmente dagli uffici provinciali: gestione e rapporti con gli Ambiti Territoriali di Caccia, pianificazione territoriale e istituzione ambiti protetti, procedure autorizzative (appostamenti di caccia, tassidermia, esami per il rilascio della licenza, guardie volontarie, corsi per l'abilitazione della caccia di selezione, centri recupero fauna selvatica, gare cinofile), piani di contenimento della fauna selvatica, risarcimenti danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura e alla zootecnia. Il ritorno di queste funzioni alla regione - ha concluso l'assessore Cecchini - sarà accompagnato da una riorganizzazione delle strutture che comunque dovrà garantire un'articolata presenza degli uffici nel territorio umbro per non creare disagi agli utenti".
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