Una nota dell'Anuu Migratoristi torna sulla travagliata vicenda dei richiami vivi per la caccia alla piccola migratoria. Come sappiamo ad ad agosto 2014 il Parlamento ha approvato una modifica alla legge 157/92 per autorizzare le catture con le deroghe. Quel provvedimento dava altresì l'incarico al governo di predisporre e linee guida per la corretta applicabilità delle deroghe, in modo da evitare contrasti con la legislazione europea. Non solo quelle linee guida non sono arrivate, ma il solito Galletti si è rimangiato tutto, annullando le delibere delle regioni che avevano aperto i roccoli (Emilia Romagna e Lombardia).
"È incredibile che chi ci governa non abbia ancora posto mano alla opportunità che gli viene di riflettere quanto la volontà del Parlamento con la legge n. 116/2014 all’art. 16 lo obbliga a formulare entro sei mesi dall’entrata in vigore della medesima, approntando un D.P.C.M. regolamentare al fine di consentire un regolare esercizio dell’attività da appostamento con richiami vivi. Siamo a gennaio 2015!", scriveva qualche giorno fa Anuu Migratoristi in una nota.
"Questo atto - continua la nota Anuu - è necessario e previsto dalla legge per un ben organizzato svolgimento di un’attività che non disturba la biodiversità sul territorio e consente un prelievo misurato di richiami vivi in natura. La mancata tempestiva approvazione e pubblicazione del citato D.P.C.M. ha il solo effetto di disorientare non i bracconieri, bensì i cacciatori – cittadini onesti e corretti! L’atteggiamento dei governanti è quello di colpire nel mucchio la CACCIA, non rendendosi conto che questo operare è assai peggiore del male da combattere o della tutela da preservare. Ma tant’è, noi siamo ormai perseguitati da questo modo di non-gestire la gente della penisola tra pressione fiscale stellare, per giunta in costante aumento, pastoie burocratiche sfiancanti a tutti i livelli e debito pubblico da far tremare i polsi. E continuano a fare di tutto, tranne che ascoltare quanti chiedono fatti concreti".