Ispra ha pubblicato i risultati dei censimenti condotti sugli uccelli acquatici svernanti in Italia. Il rapporto è una sintesi dei dati raccolti nel 2001-2010 nell’ambito del monitoraggio riferito al progetto IWC di Wetlands International, coordinato da ISPRA per l’Italia. ll monitoraggio ha interessato un totale di 697 zone umide (oltre l’80% di quelle codificate): il 62% di queste è stato monitorato per almeno 8 anni su dieci, e il 36% per l’intero periodo. La media di uccelli annualmente censiti è superiore a 1,5 milioni di individui, con una lieve tendenza all’aumento nel tempo. Dodici siti si qualificano come importanti a livello internazionale per ospitare regolarmente più di 20000 uccelli acquatici e 177 ospitano popolamenti di importanza internazionale o nazionale di una o più specie (criteri 5 e 6 della Convenzione di Ramsar).
Le specie complessivamente rinvenute, che includono 8 rapaci ecologicamente dipendenti dalle zone umide e 14 taxa di origine domestica o esotica, sono 164. Quindici di queste non erano mai state censite in passato, mentre due specie precedentemente censite come svernanti rare (Chiurlottello e Falaropo beccosottile) non sono state ritrovate in questo decennio. Sono riportati i trend di lungo periodo (1993-2010) e recenti (2001-2010) ottenuti con il software TRIM per tutte le specie con sufficiente campione di dati (100 specie).