"Da un lato infatti con una decisione unilaterale e discutibile la Giunta regionale, su richiesta del Ministero dell’Ambiente, nel “nome della legge e della scienza” ha ridotto la stagione di caccia ad alcune specie; dall’altro la stessa giunta regionale, “non rispettando la legge e le indicazioni della scienza” non ha concesso la proroga della stagione venatoria al colombaccio e ad alcune specie opportuniste come in realtà avrebbe dovuto fare visto che lo aveva previsto fin dalla scorso estate quando per rispettare l’arco temporale ha avviato l’attività venatoria in ritardo allo stesso colombaccio. Per questo esprimiamo la nostra delusione”: così è scritto in una nota diffusa dall’Arci Caccia del Lazio che con ripetute sollecitazioni aveva invitato la Giunta regionale a non adottare il provvedimento di chiusura e al tempo stesso ad approvare il provvedimento di estensione di caccia al colombaccio per la prima decade di febbraio.
“Perché questa diversità di atteggiamenti? Perché il presidente Zingaretti non ha ritenuto di promulgare il decreto di posticipazione di chiusura della caccia che l’assessorato competente aveva già predisposto?: se lo chiede l’Arci caccia del Lazio che ricorda altresì come “diversi siano stati gli impegni assunti da Zingaretti nel suo programma elettorale”. “Per questo – conclude l’Arci caccia del Lazio – ancora stiamo aspettando una risposta alla lettera aperta indirizzata al presidente Zingaretti e stiamo ancora aspettando la possibilità di incontro richiesto da tempo e più volte”.