E' stato presentato a Pianello Val Tidone (PC) il libro Storie di caccia e cucina, di Michele Milani. Molto più che un ricettario, visto che Milani, piacentino, classe 1972, oltre ad essere un professionista nel ramo pubblicitario, è anche un cacciatore. Ha raccolto ricette antiche, cucinate dalle nonne la domenica, rivisitandole un po' secondo il suo gusto e raccontando tutti i passaggi: dal bosco, alla macellazione, fino ad ottenere il piatto fumante. Ma nel libro, oltre a belle foto e consigli culinari su come cucinare al meglio la selvaggina, carne nobile, sana e leggera più di ogni altra, c'è molto di più: racconti, aneddoti, storie di caccia vissuta e di passione.
L'iniziativa fa parte di un progetto intrapreso con la “Franchi food academy”, per il rilancio della selvaggina e per la valorizzazione della caccia anche nelle alte cucine (ed infatti nel libro vi si trova anche qualche ricetta di veri chef professionisti). Michele tempo fa si è inventato il gruppo Facebook Caccia e Cucina e da un paio di anni sta lavorando ad un ambizioso progetto di promozione del territorio attraverso la valorizzazione della selvaggina. Il motore scatenante sono state le sue nonne, “cuoche straordinarie”. Il nonno cacciatore gli ha trasmesso invece la passione per la caccia e per tutto quello che sa di selvatico.
“La carne di selvaggina – dice Milani nel suo libro - è quella più biologica, più vicina al territorio e più sana di tutte le altre”. A supporto di questa affermazione nel libro si trovano le tabelle nutrizionali dei piatti. Certo ci vuole qualche accuratezza in più rispetto alle altre carni. “Deve essere cucinata considerando che ogni animale ha caratteristiche differenti e che con i moderni sistemi di conservazione e centri di macellazione sparsi in tutta Italia, con opportuni trattamento e stagionatura si può mangiare selvaggina tutto l'anno. Prima bastavano polenta e salmì, oggi la selvaggina può essere una risorsa economica per le valli e il territorio. Che invece si sta abbandonando”.
Il tutto si inserisce perfettamente nel tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta”, visto che la selvaggina è soprattutto eco-sostenibile ed ecologica. Il libro, riferisce Armi e Tiro, sarà presentato anche alle fiere a Vicenza e Bastia Umbra, dove, presso lo stand Franchi, sarà possibile assaggiare alcune prelibatezze. Verrà inoltre allestita una sala dove verranno trattati diversi argomenti, dal trattamento dell’animale appena prelevato, alle sue informazioni nutrizionali, dalle varie tipologie di stagionatura alla preparazione di alcuni piatti. Franchi Food academy porterà a Expo 2015 un hamburger di capriolo che si chiama Be Wild. |