Tra gli emendamenti approvati alla proposta di legge sulla caccia in Ligura (Modifiche alla legge regionale 1 luglio 1994 n. 29 - norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio), presentata da Francesco Bruzzone, c'è anche quello che ha sancito un passo indietro sulla caccia con l'arco. L'emendamento, proposto da Antonino Oliveri (Pd), elimina la possibilità di utilizzare l'arco da caccia, sulla base di specifica regolamentazione adottata dalle Province, per il prelievo selettivo agli ungulati. Un'altra disposizione approvata sancisce il divieto di utilizzo di munizioni contenenti piombo nelle zone umide quali quelle definite dalla Convenzione di Ramsar, già previsto negli ultimi due calendari venatori regionali. In questo modo tale divieto acquisisce maggior valenza e oltre ad aumentare la tutela di particolari habitat e specie di pregio contribuisce a chiarire come, al di fuori di tali finalità., non siano previste ulteriori limitazioni.
Bruzzone ha voluto precisare che “la proposta iniziale non parlava di caccia con l'arco. Ad un certo punto è intervenuto un emendamento del Pd che ha inserito questo tipo di pratica, che è passato in commissione, ed ora un emendamento dello stesso Pd elimina questo tipo di selezione”. Forza Italia prende le distanze. Il capogruppo Marco Melgrati ha argomentato così la contrarietà del gruppo: “noi non eravamo presenti in Commissione quando la sinistra ha deciso di consentire questo tipo di caccia che i riteniamo una pratica ingiusta verso gli animali i quali in questo modo muoiono con grandi sofferenze. Il voto di questa mattina degli esponenti del Gruppo di Forza Italia è l’evidente dimostrazione del fatto che, anche se riteniamo la caccia una tradizione del nostro territorio, non possiamo consentire questo tipo di pratica che colpisce duramente la sensibilità nostra e di molti liguri”.
“Il fatto è che la Sinistra se le canta e se le suona perché è frutto di una loro decisione la previsione che si potesse praticare la caccia con l’arco in Liguria, decisione rispetto alla quale eravamo e siamo contrari viste le modalità cruente di come si svolge e il grande patimento per gli animali. Non potevamo quindi che esprimere una posizione di favore rispetto alla proposta che elimina nella nostra regione la possibilità di esercitare questo tipo di caccia”, conclude Marco Melgrati.