"Il Consiglio dei ministri vuole cancellare per sempre la tradizione secolare della cattura dei richiami vivi e, se il Parlamento dovesse votare il disegno di legge così come è stato approvato a Palazzo Chigi, una pratica venatoria che si serve dei richiami vivi scomparirebbe in via definitiva, anche in spregio alle deroghe previste dalla direttiva comunitaria".
E' l'allarme dell'assessore all'Agricoltura della Lombardia Gianni Fava in merito allo schema di disegno di legge europea 2014 che introduce all'articolo 16 modifiche sostanziali alla legge 157/92 in tema di cattura di richiami vivi, vietando espressamente la possibilità di utilizzare le reti ed eliminando ogni riferimento all'articolo 19bis che norma l'esercizio delle deroghe previste dalla Direttiva Uccelli.
"Quanto sta accadendo è inaccettabile - commenta Fava - soprattutto alla luce degli adempimenti amministrativi a cui Regione Lombardia è stata obbligata dall'Unione europea e dallo Stato per autorizzare le catture". L'assessore lombardo annuncia battaglia. "In tutte le sedi - ha aggiunto -, dall'incontro politico della conferenza Stato-Regioni fino al Parlamento, coinvolgendo i gruppi parlamentari più sensibili al tema, non perderemo occasione per ribadire la centralità di questa pratica venatoria per i cacciatori lombardi, che rischia di rimanere vittima dell'assoluta mancanza di buonsenso da parte del governo, che calpesta la gerarchia delle fonti legislative".