Parte dalla piccola cittadina fiorentina di Marradi, in quella storicamente definita come “Romagna Toscana”, la prima esperienza a livello nazionale di unità sostanziale del mondo venatorio. Le tre associazioni venatorie riconosciute presenti sul territorio comunale – Federcaccia, ANUU Migratoristi e Arcicaccia – hanno infatti appena dato vita a un Coordinamento Territoriale denominato Unione Cacciatori Marradesi, che derivando le proprie strutture da quelle preesistenti delle tre associazioni coinvolte si è dotato di relativa organizzazione interna, di gestione unificata, sia finanziaria che delle attività e di una propria omonima, pagina Facebook dedicata alla vita associativa e a curiosità e riflessioni sulla caccia.
Il moto è partito in loco, sull'onda e sulla spinta delle grandi manovre avviate nel 2012 dalle Presidenze nazionali di ANUU e Federcaccia al fine di pervenire a un nuovo soggetto rappresentativo, se non di tutti, perlomeno della maggioranza dei cacciatori italiani. Così come senza dubbio di grande influenza è stata la nascita, proprio in Toscana, della CCT/Confederazione dei Cacciatori Toscani. A Marradi si è tuttavia compiuto un ulteriore passo in avanti, in direzione di quell'associazione venatoria unica che ormai la gran parte dei cacciatori riconosce e invoca come obiettivo prioritario per restituire all'attività venatoria quel posto importante nella società civile di cui godeva in passato e che a pieno titolo aspira oggi a riguadagnare.
Le tre associazioni venatorie marradesi hanno quindi assunto tale deliberazione e ciò non è avvenuto in maniera indolore: perplessità, resistenze, difficoltà nel relazionarsi o semplicemente dissidio sulle modalità e tempi con cui pervenire a un coordinamento concreto, hanno provocato discussioni, dibattiti e defezioni, ma comunque, alla fine di un percorso travagliato, il dado è stato tratto. Toccherà adesso ai dirigenti del nuovo soggetto venatorio, al Presidente Marco Catani, ai Vice Presidenti Erik Bellini e Luciano Samorì, agli altri sei membri del Consiglio Direttivo e a tutti i componenti delle varie commissioni dimostrare con i fatti la bontà della strada imboccata, sia ai cacciatori che alle istituzioni che alle associazioni venatorie ancora troppo indecise sulla strada da imboccare. Marco Catani |