Si è tenuto in questi giorni a Montalcino un incontro sulla caccia nella sede comunale del PD. Erano presenti, oltre ai rappresentanti delle associazioni venatorie locali, Fabrizio Nepi, presidente della Provincia di Siena; il deputato del Pd, Luigi Dallai; Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese; Marco Spinelli, consigliere regionale e Marzio Saladini, segretario del Pd ilcinese.
Il consigliere PD aveva presentato un’interrogazione urgente in consiglio regionale per attivare il ricorso nei confronti del provvedimento del Consiglio dei Ministri. “Si tratta – ha detto Spinelli - di un intervento sproporzionato nella procedura ed immotivato nella sostanza, che contrasta con il principio costituzionale della leale collaborazione fra istituzioni ed appare anzi una vera e propria invasione nel campo delle prerogative delle Regioni. Credo che la Regione debba agire a difesa della legittimità della deliberazione sul calendario venatorio ed a tutela delle proprie prerogative e competenze”.
“E’ stata un’iniziativa positiva – ha commentato Saladini - ricca di molti spunti e contributi, finalizzati alla ricerca di soluzioni sulle tante questioni aperte nel mondo venatorio, compresa quella della chiusura anticipata della stagione decisa, in maniere unilaterale e ingiustificata, dal Governo. Dall’incontro è emersa la necessità di rafforzare il legame tra mondo venatorio e politica. La caccia, infatti, non è solo passione, ma gestione del territorio, cultura e tradizione. Da Montalcino cercheremo di raccogliere, in un documento, una serie di proposte e di stimoli su questo tema da presentare, poi, al Pd provinciale”.
“La decisione del Ministro dell’ambiente Galletti di interrompere anticipatamente il calendario venatorio – ha sottolineato Dallai – interferisce su norme scaturite dal confronto tra Regioni ed enti scientifici. A fronte di una semplice richiesta di informazioni da parte dell’Unione Europea si decide di aprire un contenzioso sul ruolo delle Regioni, scavalcate dal Governo su una materia di loro competenza. Oltre al metodo c’è anche un problema di merito, visto che non sussiste alcun presupposto scientifico che giustifichi un’ingerenza così pesante nei confronti di quanto deliberato dalla Regione. I territori meritano più considerazione e più ascolto, anche per tutto ciò che attiene la cultura ambientale e della ruralità, di cui i cacciatori sono parte integrante”.
“Le politiche venatorie – ha sottolineato Guicciardini – sono un tema importante per il Pd, perché rappresentano un aspetto importante della cultura delle nostre terre. Per questo, abbiamo chiesto al Pd di Montalcino di produrre una posizione articolata da discutere ed approvare in direzione provinciale. E’ utile che il Pd, a tutti i livelli, si misuri in maniera laica e articolata su questo tema, tenendo insieme l’attività dei cacciatori con la tutela dell’ambiente. Serve un nuovo modello di gestione della fauna che vada incontro alle necessità di tutela degli agricoltori ed al diritto dei cittadini di poter percorrere in sicurezza le nostre strade. Siena è stata in passato un esempio del rapporto tra mondo venatorio, ambientalista ed agricolo ed è necessario ripartire da questo rapporto".
(Sienafree.it) |