"Produrre il massimo sforzo affinché il piano faunistico venatorio regionale venga approvato nella fase finale della legislatura”: è la precisa richiesta che l’Arci Caccia del Veneto ha fatto al presidente Zaia, all’assessore Stival e a tutti i capigruppo, di maggioranza e di opposizione, con una lettera a firma del vice presidente Piergiorgio Fassini.
“Mantenere l’attuale clima di incertezza non giova a nessuno” scrive Piergiorgio Fassini e la classe politica rischia di alimentare “ulteriormente quel clima di sfiducia nelle istituzioni che nei cittadini perdura da molto tempo”.
“Eppure per raggiungere l’obiettivo legislativo - commentano all’Arci Caccia del Veneto -basterebbe che si tenesse conto, come abbiamo sostenuto durante i lavori degli Stati Generali della Caccia, del lavoro svolto dagli uffici regionali con il fattivo contributo delle associazioni venatorie riunite nel Cravn che rappresentano la maggioranza dei cacciatori veneti”.
“Peraltro sulla bozza di Piano- sottolinea il vicepresidente Fassini – c’è la convergenza, come abbiamo ascoltato al nostro convegno, della Giunta e del Pd, principale partito di opposizione. E allora perché risulta tutto fermo? Possibile che le beghe interne alla maggioranza e i contrasti provenienti dall’esterno delle rappresentanze istituzionali non permettano che il Piano faunistico venga portato in Aula e concluda il suo iter?”
“Per questo auspichiamo che gli amministratori e le forze politiche regionali si assumano le loro responsabilità – conclude il vice presidente dell’Arci Caccia – e vengano assunte decisioni precise, rapide e certe”.