Secondo una ricerca dell'Università autonoma di Barcellona, la caccia, in particolare quella con l'arco, ha favorito la coesione sociale nel neolitico. Il team di archeologi ha analizzato i resti rinvenuti nel sito di La Draga, vicino a Girona.
In particolare tre archi in legno risalenti ad almeno 7200 anni fa. “Confrontando i resti piuttosto scarsi degli animali selvatici e, di contro, l’abbondanza di attrezzi per la caccia presenti nel sito, si conclude che l’approvvigionamento del cibo non doveva rappresentare l’obiettivo principale di una tale produzione di attrezzi venatori” dicono gli studiosi.
“Probabilmente gli arcieri neolitici – sottolinea il ricercatore Xavier Terradas, della Istituzione ‘Milà y Fontanals’ presso il Consiglio Nazionale Spagnolo delle Ricerche (IMF-CSIC) - dovevano rappresentare una presenza importante ed avere un certo ruolo sociale, che andava oltre il semplice prestigio fornito alla comunità per l’attività venatoria degli individui che la praticavano”.
Prestigio legato al tipo di animale cacciato. Raquel Piqué, ricercatrice della UAB, aggiunge: “Come risorsa collettiva, le prede più grosse avrebbero potuto giocare un ruolo importante anche in quei casi in cui costituivano soltanto una risorsa, per quanto abituale o sporadica fosse”.